venerdì, 15 Novembre, 2024
Esteri

Israele: comitato Onu denuncia condotte “coerenti con il genocidio”

Borrell al Consiglio Ue: sospendere il dialogo politico con lo Stato ebraico

I metodi di guerra impiegati da Israele nella Striscia di Gaza “corrispondono alle caratteristiche del genocidio”. Lo si legge nel rapporto del comitato speciale delle Nazioni Unite incaricato di indagare sulle pratiche israeliane che sarà presentato lunedì all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York (USA). Giovedì la commissione ha sottolineato le “massicce perdite di civili e le condizioni imposte ai palestinesi sul campo, mettendo intenzionalmente in pericolo le loro vite”.

Il rapporto, ha esaminato il periodo che va dall’attacco del 7 ottobre 2023, fino allo scorso luglio. “Attraverso l’assedio di Gaza, l’ostruzione degli aiuti umanitari, gli attacchi mirati e l’uccisione di civili e operatori umanitari, nonostante i ripetuti appelli delle Nazioni Unite, gli ordini vincolanti della Corte internazionale di giustizia e le risoluzioni del Consiglio di sicurezza, Israele sta intenzionalmente causando morte, fame e gravi lesioni”, ha dichiarato il comitato in un comunicato. Israele “usa la fame come metodo di guerra e infligge punizioni collettive alla popolazione palestinese”, ha aggiunto il comitato. Il rapporto mostra come la vasta campagna di bombardamenti di Israele a Gaza abbia decimato i servizi essenziali e innescato un disastro ambientale con effetti duraturi sulla salute.

A febbraio, le forze israeliane avevano utilizzato più di 25.000 tonnellate di esplosivi nella Striscia di Gaza, “l’equivalente di due bombe nucleari”, si legge nel rapporto. “Distruggendo i sistemi vitali di approvvigionamento idrico, igienico-sanitario e alimentare e contaminando l’ambiente, Israele ha creato un mix letale di crisi che infliggerà gravi danni alle generazioni a venire”. Il comitato è inoltre “profondamente allarmato dalla distruzione senza precedenti delle infrastrutture civili e dall’alto numero di morti a Gaza”, dove dall’inizio della guerra sono morte più di 43.700 persone, secondo il Ministero della Sanità del territorio gestito da Hamas.

Inoltre “l’uso da parte dell’esercito israeliano di sistemi di puntamento assistiti dall’intelligenza artificiale, con una minima supervisione umana, in combinazione con bombe pesanti, sottolinea il mancato rispetto da parte di Israele dell’obbligo di distinguere tra civili e combattenti e di adottare misure di protezione adeguate per prevenire la morte di civili”, si legge nel rapporto. La commissione è particolarmente preoccupata per le notizie di nuove direttive che abbassano i criteri di selezione dei bersagli, che sembrano aver permesso all’esercito di usare sistemi di intelligenza artificiale per “generare rapidamente decine di migliaia di bersagli, così come per seguire i bersagli fino alle loro case, in particolare di notte, quando le famiglie si rifugiano insieme”.

Josep Borrell propone al Consiglio Ue di sospendere il dialogo politico con Israele

Il giorno stesso l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, “ha presentato una proposta ai ministri Ue per discutere la possibilità di sospendere il dialogo politico” con Israele nell’ambito dell’accordo di associazione. Il tema sarà sul tavolo degli Stati Ue al prossimo Consiglio affari esteri lunedì. Borrell, spiega il portavoce Peter Stano, “intende mettere sul tavolo la discussione su come gli stati membri vedono la situazione nelle operazioni di Israele a Gaza e se Israele sta commettendo violazioni dei diritti umani e violazioni del diritto internazionale umanitario”.

Hrw accusa Israele trasferimenti forzati e crimini guerra a Gaza

L’ong Human Rights Watch (Hrw) stima in un rapporto di 172 pagine pubblicato ieri che i ripetuti trasferimenti forzati di popolazione civile da parte di Israele rientrano nei criteri di un “crimine di guerra”.

“Human Rights Watch ha raccolto prove che funzionari israeliani stanno commettendo il crimine di guerra del trasferimento forzato” di civili, scrive Hrw aggiungendo che “le azioni di Israele sembrano soddisfare la definizione di pulizia etnica” anche nelle aree dove l’esercito ha ordinato ai palestinesi di andarsene e dove non potranno tornare.

I risultati del rapporto si basano su interviste con sfollati di Gaza, immagini satellitari e resoconti pubblici condotti fino ad agosto 2024. Sebbene Israele affermi che lo sfollamento è giustificato dalla sicurezza dei civili o da imperativi militari, Nadia Hardman, ricercatrice di Hrw, spiega che lo Stato ebraico “non può semplicemente fare affidamento sulla presenza di gruppi armati per giustificare lo sfollamento dei civili. Israele dovrebbe dimostrare in ogni caso che lo sfollamento dei civili era l’unica opzione”, per rispettare pienamente il diritto umanitario internazionale.

Secondo le Nazioni Unite, 1,9 milioni di palestinesi erano sfollati a Gaza a ottobre 2024. Prima dell’inizio della guerra il 7 ottobre 2023, la cifra ufficiale della popolazione del territorio era di 2,4 milioni di abitanti. “Rendere sistematicamente inabitabili ampie parti di Gaza, in alcuni casi in modo permanente, equivale a una pulizia etnica”, afferma Ahmed Benchemsi, portavoce della divisione Medio Oriente di Hrw.

Medici senza frontiere: Israele blocca l’evacuazione medica di otto bambini

“È assolutamente scioccante e oltraggioso che Israele impedisca ai bambini che hanno bisogno di cure essenziali di lasciare Gaza. Il rifiuto di Israele di effettuare evacuazioni mediche urgenti va contro ogni ragione e umanità” afferma Moeen Mahmood, capomissione di Medici Senza Frontiere in Giordania. Le autorità israeliane hanno bloccato, senza alcuna spiegazione, l’evacuazione medica di 8 bambini e dei loro tutori da Gaza che necessitano di cure mediche, tra cui un bambino di 2 anni con entrambe le gambe amputate, verso l’ospedale di Medici Senza Frontiere (MSF) in Giordania. MSF denuncia con forza questa decisione arrivata il 10 novembre.

Dei 32 bambini e loro tutori di MSF ha richiesto l’evacuazione medica negli ultimi mesi, solo 6 stati autorizzati a lasciare la Striscia. Procedure lunghe e dinieghi inspiegabili bloccano la fornitura di cure mediche. Secondo l’OMS, ci sono almeno 14.000 persone che necessitano di evacuazione medica nella Striscia. Dal 7 ottobre 2023, a Gaza sono state uccise oltre 43.000 persone e ferite 100.000.

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