giovedì, 19 Settembre, 2024
Politica

“Pd vuol governare anche quando perde. In Europa nessun accordo con la sinistra”

Meloni difende il premierato: "Nel cancellierato il Capo dello stato ha meno poteri"

“La Sinistra nella proposta del cancellierato tradisce le sue reali intenzioni: il loro problema è che non riescono a dichiarare la ragione reale per cui sono contrari all’elezione diretta. Preferiscono un sistema in cui i governi si fanno nei palazzi sulla pelle dei cittadini. Il cancellierato di fatto istituzionalizza i governi di larghe imprese”. Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scelto ieri i due salottini politici per eccellenza condotti da Bruno Vespa su Rai1 (prima ‘Cinque minuti’ e poi ‘Porta a porta’) per tornare a parlare dei temi più attuali del momento, a partire dalla riforma del premierato, osteggiato dalle opposizioni e soprattutto da quella Sinistra che, per il Primo Ministro, ambirebbe a un sistema in cui si possa governare anche perdendo elezioni. Il Primo Ministro ha colto l’occasione per ricordare che nella riforma è stata lasciata al Capo dello Stato anche la nomina dei ministri: “Il testo non mette in discussione l’autorevolezza e il ruolo di unità del Presidente della Repubblica, ma dà la possibilità al governo non solo di avere il mandato diretto dei cittadini e rispondere a loro e non ai partiti, ma anche quella stabilità che attrae miliardi di investimenti, come sta avvenendo in questi mesi con il nostro esecutivo di Centrodestra”. Il Premier si è detta comunque “non contraria” all’introduzione dell’elezione diretta anche del Capo dello Stato che comunque “deve restare il garante della Costituzione”.

Stabilità al governo

Meloni ha poi fatto il punto sullo stato di salute del governo, definendolo tra i più stabili d’Europa: “Ha una visione e questa è una nazione in cui ci si sente al sicuro”. E che ha fatto il registrare il record di occupazione: “Noi abbiamo fatto del nostro meglio per creare condizioni favorevoli, ma la ricchezza le creano sempre le imprese e i lavoratori”.

Sul tema della sanità “si sta facendo il massimo possibile” e ora l’obiettivo del Premier e lavorare con le Regioni per capire dove migliorare: “Il problema di questo settore non si risolve solo mettendo soldi, perché mancano i medici, e i medici mancano perché c’è stata una programmazione sbagliata e il numero chiuso a Medicina”. Ha comunque ricordato che il governo ha “messo due miliardi e mezzo sul rinnovo dei contratti del personale sanitario e che nell’ambito del Pnrr nessuna opera è stata definanziata”.

Meloni ha anche parlato della prossima manovra finanziaria, dicendosi favorevole alla conferma del taglio del cuneo contributivo che vale cento euro al mese in più in busta paga: “Però quando hai 200 miliardi di bonus edilizi non è facilissimo, ma facciamo del nostro meglio”, ha ammonito ricordando che una finanziaria vale tra i 20 e i 30 miliardi.

Polemiche pugliesi

Un passaggio della sua intervista è stato dedicato anche alla decisione del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di mandare la commissione d’accesso a Bari (guidata dal sindaco Antonio Decaro in quota Pd) all’indomani di un’inchiesta che aveva portato all’arresto di circa 100 persone ed era stata commissariata la società dei trasporti della città pugliese: “Non avrei politicizzato questa questione. Ma penso sia stata fatta una cosa doverosa. Le accuse che sono state rivolta a Piantedosi sono vergognose. La commissione è finalizzata a una verifica, non a uno scioglimento. È la stessa cosa che il governo avrebbe fatto di fronte a qualsiasi altro comune, quindi nessuna forzatura. La sinistra non può chiedere che le proprie amministrazioni vengano trattate diversamente dalle altre, non hanno più diritti degli altri”.

Sui test psicoattitudinali per le forze dell’ordine, Meloni ha detto che la maggioranza dei magistrati è d’accordo e dopotutto esiste in diversi Paesi europei: “Non capisco lo scandalo”.

“Salvini un amico”

In merito ai rapporti con il leader della Lega Matteo Salvini, Meloni ha smentito le voci che li vedrebbero ai ferri corti: “I nostri rapporti non sono per niente pessimi. È vero che soprattutto all’inizio dell’esperienza del governo ci siamo frequentati anche fuori dal lavoro ed è nata un’amicizia che va anche fuori dalla politica”. Ha però aggiunto, in merito al condono proposto dal numero uno del Carroccio, di non avere ancora letto la norma, “ma se si tratta di sanare piccole difformità interne potrebbe essere una cosa ragionevole”.

In Europa e Medioriente

Un passaggio anche sulle voci che la vorrebbero ‘fredda’ verso Ursula von der Leyen: “Leggo roba fantascientifiche. Ho costruito con lei una collaborazione istituzionale perché era doverosa per portare a casa i risultati per l’Italia. Dopodiché le elezioni sono un’altra cosa. Von der Leyen è la candidata del Ppe, io sono Presidente dei Conservatori europei, e i conservatori potrebbero anche avere un loro candidato alla presidenza della Commissione, questa è una decisione che dobbiamo ancora prendere”. Ma di certo l’obiettivo del Premier è portare il modello italiano in Europa, “con una maggioranza di Centrodestra”. In merito alle voci che vorrebbero Viktor Orban interessato a entrare nei Conservatori europei, Meloni ha parlato di un’ipotesi che va considerata e confrontata con le delegazioni che compongono il partito, “ma non penso che avverrà prima delle europee”.

Uno dei casi più scottanti riguarda Ilaria Salis, l’attivista italiana in carcere in Ungheria: “Non siamo abituati a vedere immagini come quelle quando entra nell’aula del tribunale in manette. Ma a Budapest questo trattamento vale per tutti, non solo per lei. Su questo abbiamo fatto sentire le nostre ragioni al governo ungherese. Ma non credo che la campagna politica della Sinistra aiuti la ragazza”.

Non poteva mancare un riferimento alla situazione in atto in Medioriente: “Bisogna continuare a lavorare e continuare a richiedere il rilascio degli ostaggi ad Hamas. Noi stiamo dando aiuto alle popolazioni civili”.

Festa del volley

Intanto ieri mattina c’è stata una vera e propria festa del volley nel cortile di Palazzo Chigi, a Roma, dove il Primo Ministro ha ricevuto una rappresentanza delle quattro squadre femminili protagoniste delle coppe europee di quest’anno: ImocoConegliano (con Joanna Wolosz e Monica De Gennaro), Allianz Vero Volley Milano (con Myriam Sylla e Paola Egonu), Reale Mutua Fenera Chieri (con Kaja Grobelna e Ofelia Malinov) e Igor Gorgonzola Novara (con Cristina Chirichella e Anna Danesi), accompagnate dai rispettivi allenatori e presidenti.

Un incontro di certo informale, lontano dai canoni tradizionali di quello che di solito accade nel palazzo del governo, dove il Presidente del Consiglio ha dimostrato il suo spirito sportivo giocando anche a pallavolo con alcune delle migliori atlete del panorama italiano e non: “Auguro a queste grandi sportive un futuro pieno di soddisfazioni e successi. Per loro, per le squadre che rappresentano e per l’Italia”, le parole del Premier affidate a un post sui propri social.

Sùbito dopo la foto di rito difatti tra Meloni e le giocatrici ci sono stati scambi di palleggi e battute scherzose. Quindi le campionesse hanno omaggiato il Premier con maglie autografate e la consegna di una coppa con la scritta ‘Giorgia Meloni, Mvp d’Italia’ mentre il Presidente del Consiglio ha firmato un pallone tricolore consegnandolo alle finaliste della Champions femminile: “Alle ragazze del volley, con stima. Giorgia Meloni”, la scritta.

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