lunedì, 25 Novembre, 2024
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Il doggy bag a Roma si chiama ‘Tenga il resto’. Servirà a ridurre spreco di cibo

Iniziativa dell’Assessorato all’Agricoltura e Ambiente nei ristoranti della Capitale

L’assessorato all’Agricoltura Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale ha presentato un’iniziativa per contrastare lo spreco alimentare prodoggy bag muovendo le buone pratiche di recuperare il cibo non consumato attraverso il coinvolgimento della rete dei ristoranti di Roma. L’iniziativa si chiama: “Tenga il resto” ed è supportata dal Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio (Cial) con l’adesione della Federazione Pubblici Esercizi di Roma e Provincia (Fipe Confcommercio) della Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turistici di Roma e Lazio (Fiepet-Confesercenti) e di Slow Food.

Tenga il resto… del cibo

L’assessore Sabrina Alfonsi ha spiegato che il cuore del progetto è la distribuzione ai ristoranti di una speciale vaschetta in alluminio, con la quale i clienti possono portare a casa il cibo non consumato, prevenendone lo spreco; insomma la versione romana del doggy bag. Cial ha contribuito al progetto con una donazione a Roma di 300.000 vaschette in alluminio per un totale di 1.500 kit composti da 200 vaschette, 100 buste per la consegna del contenitore ai clienti e materiale informativo per dare evidenza dell’adesione del ristorante a “Tenga il resto”. Il Consorzio, inoltre, predisporrà un portale dedicato che consentirà, in una prima fase, l’adesione al progetto di 100 ristoranti che potranno registrarsi e fare richiesta dei kit.

Si spreca tra 10 e 15%

Delle centinaia di piatti che sfornano ogni giorno i ristoranti del centro storico di Roma, secondo alcuni esercenti, avanza tra il 10 e il 15 per cento di quanto finisce in tavola. E se per i turisti stranieri chiedere la cosiddetta “doggy bag”, e portare via quel che non èstato consumato, è una buona e sana consuetudine, per molti italiani l’abitudine risulta sgradevole. Ma questa sgradevolezza costa circa 26 chili l’anno di cibo sprecato, di qualità, che finisce nella pattumiera. “Con il progetto “Tenga il resto” si aggiunge un importante tassello al lavoro che l’amministrazione ha intrapreso per mettere in campo azioni concrete volte al contrasto dello spreco alimentare uno dei temi principali su cui è impegnato il Consiglio del Cibo di Roma – ha dichiarato Alfonsi -. La riduzione degli sprechi non ha solo un’importante valenza sociale ma ha anche importanti ricadute sul fronte della sostenibilità ambientale.” La vaschetta di alluminio è riciclabile al 100%, tanto che dopo più utilizzi, se correttamente conferita nella raccolta differenziata, può rinascere e trasformarsi per infinite volte in tanti oggetti di uso comune.

Nell’Ue sprecati 130 Kg per abitante

Secondo alcune stime, un terzo di tutti gli alimenti prodotti nel mondo destinati al consumo umano, pari a 1,3 miliardi di tonnellate, è perso o sprecato. È stato calcolato che i rifiuti alimentari prodotti lungo tutta la catena di approvvigionamento nell’Unione europea per l’anno 2021 sono stati 130 chilogrammi per abitante, pari a circa 1 chilo di rifiuti alimentari pro capite ogni tre giorni. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), il cibo sprecato in Europa, potrebbe nutrire 200 milioni di persone. Con l’introduzione del Green Deal europeo nel dicembre 2019, l’Unione Europea ha ribadito il proprio impegno a dimezzare gli sprechi alimentari generati nel commercio al dettaglio e dai consumatori entro il 2030, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

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