Giornata importante quella di ieri per il mondo della Magistratura con l’inaugurazione ufficiale dell’Anno giudiziario 2024 su tutto il territorio italiano. Grande attesa per la presenza alla Corte d’Appello di Brescia del Ministro della Giustizia Carlo Nordio che ha colto l’occasione per rassicurare sul fatto che entro due anni saranno colmati integralmente i vuoti di organico con la collaborazione del Csm: “Sono entrato in Magistratura tanti anni fa e la percentuale di carenza dell’organico era in pratica uguale a quella di oggi. Ho vissuto tutta la mia carriera di magistrato con un organico al di sotto del 15%, ma entro il 2026 ci sarà l’assunzione di 1.300 unità”, le sue parole.
Carceri in difficoltà
Una delle problematiche più sentite sul tema della Giustizia riguarda la condizione carceraria e sul tema Nordio ha spiegato che il governo è molto attento sull’argomento: “Sono stati assunti 236 educatori (che entreranno in servizio a febbraio, ndr), anche questa è una cosa che va detta insieme alla gratitudine che tutti vogliamo esprimere alla polizia penitenziaria che lavora in condizioni disagiate e di cui stiamo cercando di colmare i vuoti al suo interno”. E difatti tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate è previsto l’ingresso di nuovi agenti penitenziari.
Rischio Capitale
Ma il tema della carenza dell’organico è stato sollevato anche dal Presidente della Corte d’Appello di Roma Giuseppe Meliadò che ha appunto rimarcato ieri la difficile situazione della giustizia nella Capitale, sottolineando il pesante arretrato nei processi penali e l’urgente necessità di interventi straordinari per affrontare la crescente criminalità. Nella sua relazione ha spiegato che, nonostante una significativa riduzione dell’arretrato nel 2023 (che è sceso al di sotto della quota dei 50.000 fascicoli nel settore penale), la Corte d’Appello di Roma continua a registrare un arretrato imponente con 46.903 processi pendenti. Un problema comunque non circoscritto alla sola Capitale che può essere rimosso solo attraverso interventi straordinari di aumento dell’organico: “Il rischio è che la stasi nelle politiche di assunzione e la situazione di blocco generazionale determinino la paralisi degli uffici. La riforma dell’ufficio per il processo ha cercato di incidere sull’organizzazione del lavoro del magistrato, per migliorarne tempi e oneri, e assai opportunamente il Ministero della Giustizia ha proposto alla Commissione Europea di prorogare fino al 2026 gli addetti all’ufficio. Pensare che si possa assistere indifferenti all’eclissi della riforma è quanto di peggio si possa ipotizzare per l’amministrazione della giustizia in Italia”.
Risposte concrete
Sulla mancanza di organico dei magistrati è intervenuto anche il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove secondo il quale il governo sta dando risposte concrete al problema: “Sono fiero di poter precisare che in poco più di un anno di governo sono state reperite le risorse per bandire diversi concorsi per magistrati ordinari che, anche tenuto conto di pensionamenti, dovrebbero portare alla quasi totale saturazione delle piante organiche”. Ha specificato che attualmente ci sono 1492 unità di magistrati ordinari coinvolte nei concorsi in corso, rappresentando uno sforzo ciclopico per raggiungere, entro la legislatura, l’epocale risultato della copertura completa della pianta organica: “Ci uniamo quindi alla critica per quanto tralasciato nel passato da chi aveva responsabilità di governo, ma voglio tranquillizzare i cittadini: da responsabili dell’azione di governo attuale, siamo passati dalla legittima critica alla soluzione del problema con le assunzioni programmate”.