domenica, 24 Novembre, 2024
Esteri

Epidemia di morbillo a Philadelphia: ospedali in allerta dopo che un bambino era stato mandato all’asilo nonostante le istruzioni di quarantena

Una preoccupante epidemia di morbillo ha colpito la città di Filadelfia, con almeno otto persone che hanno contratto il virus, di cui due casi recenti confermati lunedì. La fonte dell’epidemia è stata identificata come un bambino ricoverato presso l’Ospedale Pediatrico della città (CHOP), il quale aveva trascorso del tempo in un altro paese. Inizialmente diagnosticato con un’infezione, successivamente identificata come morbillo, il caso è stato classificato come “importato” dal Dipartimento di Sanità Pubblica di Filadelfia, che però non ha specificato il luogo esatto di provenienza.

L’epidemia ha rapidamente colpito altre tre persone all’interno del CHOP, di cui due erano già ricoverate per altri motivi. Tra i contagiati in ospedale, figurano un genitore e il suo figlio. Preoccupante è il fatto che il bambino non era vaccinato, nonostante al genitore fossero stati offerti farmaci preventivi solitamente somministrati a coloro che non sono vaccinati e che possono prevenire l’infezione dopo l’esposizione al morbillo. Tuttavia, il genitore ha rifiutato tale offerta.

Nonostante le istruzioni di quarantena, il bambino è stato inviato all’asilo Multicultural Education Station il 20 e 21 dicembre, causando l’infezione di altre quattro persone all’interno della struttura. Nessuna delle persone coinvolte era immune al morbillo, indicando che nessuno aveva ricevuto il vaccino contro il MMR. Il Dipartimento di Sanità, tuttavia, ha rifiutato di fornire dettagli sull’età dei pazienti o sullo stato di vaccinazione.

L’epidemia ha già portato al ricovero in ospedale di sei persone, inclusi i due casi iniziali. Gli ospedali di Filadelfia sono ora in allerta, poiché il morbillo è notoriamente contagioso. Una persona infetta può trasmettere il virus fino al 90% delle persone a lui vicine, specialmente se queste non sono immuni. La fase contagiosa può durare fino a otto giorni, quattro prima che compaia l’eruzione cutanea caratteristica e quattro giorni dopo.

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