“Tacciano le armi, si ascolti il grido di pace dei poveri, della gente e dei bambini. Fratelli e sorelle la guerra non risolve alcun problema, semina solo morte e distruzione, aumenta l’odio e moltiplica la vendetta. La guerra cancella il futuro”. Sono le parole piene d’angoscia di Papa Francesco durante l’udienza generale di oggi in piazza San Pietro, dedicata a Padre Charles de Foucauld che “ha fatto di Gesù e dei fratelli più poveri la passione della sua vita”, ha affermato il Santo Padre.
Situazione disperata
Durante l’udienza Papa Francesco ha esortato Palestina e Israele ad intervenire concretamente per appianare le tensioni tra i due Paesi. “Anche oggi il pensiero va in Palestina, in Israele. Le vittime aumentano e la situazione a Gaza è disperata. Si faccia, per favore, tutto il possibile per evitare una catastrofe umanitaria. Inquieta il possibile allargamento del conflitto, mentre nel mondo sono già aperti tanti fronti bellici”, ha detto il Pontefice. Il Santo Padre si è poi rivolto ai credenti chiedendo di prendere in questo conflitto una sola parte, quella della pace e di farlo non solo a parole ma soprattutto con la preghiera. Papa Francesco ha poi annunciato per venerdì 27 ottobre una giornata di digiuno e di preghiera in Piazza San Pietro invitando i fedeli della Chiesa cristiana e delle altre religioni ad unirsi per chiedere la pace nel mondo. “A tutti coloro che lo riterranno opportuno, compresi i fratelli e sorelle delle chiese cristiane e di altre religioni, a tutti coloro che hanno a cuore la causa della pace, l’appuntamento è alle ore 18 a Piazza San Pietro. Vivremo in spirito di penitenza una preghiera per implorare la pace”, ha annunciato il Santo Padre.
Charles de Foucauld
L’esordio della catechesi è stato incentrato sul ricordo di Charles de Foucauld che “a partire dalla sua intensa esperienza con Dio, ha compiuto un cammino di trasformazione fino a sentirsi fratello di tutti”, ha affermato il Santo Padre. “Se questa trasformazione in noi non avviene, difficilmente riusciamo a mostrarlo nella vita e rischiamo di parlare invece di noi stessi, del nostro gruppo di appartenenza, di una morale, o peggio ancora, di un insieme di regole ma non di Gesù del suo amoree della sua misericordia”, ha aggiunto Papa Francesco.