venerdì, 22 Novembre, 2024
Ambiente

Vento e nubifragi, a rischio 50 mila alberi nelle aree urbane. Coldiretti: serve prevenzione

Gli eventi estremi colpiscono non solo l’agricoltura ma l’intero patrimonio erboreo. A rischio nelle aree urbane ci sono 50 mila alberi che rappresentano un pericolo per le persone e per le cose, oltre la perdita del verde cittadino. “Con ben 100 eventi estremi”, calcola la Coldiretti, “che si sono abbattuti sull’Italia tra bufere di vento, nubifragi, grandinate e fulmini portati dal ciclone Poppea negli ultimi quattro giorni secondo l’European Severe Weather Database, è emergenza per incidenti, danni e feriti provocati dagli alberi caduti e dai rami spezzati in una situazione in cui si contano nelle città circa 50mila piante pericolanti”.

Allerte, danni e prevenzione

L’all’analisi della Coldiretti, prende spunto dall’allerta meteo in 7 regioni, sulla base del rapporto 2023 sugli interventi dei vigili del fuoco per rimuovere tronchi, tagliare rami o mettere in sicurezza gli alberi.
“Il cambiamento climatico si abbatte su una gestione del verde pubblico urbano non sempre in grado”, denuncia la Coldiretti, “di garantire il benessere delle piante e la sicurezza dei cittadini.

Le piante sferzate dal vento cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità”.

Coinvolgere le imprese

C’è poi il fattore decisivo della tropicalizzazione del clima che ha favorito la proliferazione di parassiti, “spesso arrivati dall’estero che”, osserva la Coldiretti, “ha conseguenze catastrofiche sul verde, ma anche sulla sicurezza, con problemi di stabilità degli alberi”.

“Sul problema degli alberi pericolanti e del verde pubblico in genere”, puntualizza la Confederazione, “occorre intervenire con una gestione professionale che preveda il ricorso alla figura del manutentore con idonea qualifica, anche attraverso la rivalutazione del ruolo degli agricoltori così come previsto dalla legge di orientamento che consente ai Comuni di delegare la manutenzione agli imprenditori agricoli ed evitare così una gestione improvvisata che mette in pericolo i cittadini”, spiega il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che per questo “è necessario coinvolgere a tutti i livelli le 27mila aziende florovivaistiche italiane che con 100mila addetti già operano da nord a sud della Penisola”.

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