domenica, 24 Novembre, 2024
Energia

Energia: nel 2023 calano i costi per le imprese del terziario

Per le imprese del terziario si registrano le prime riduzioni del costo delle forniture di energia elettrica (-12%) e del gas naturale (-33%), ma il costo complessivo dell’energia resta comunque ancora elevato. Nel 2023, infatti, la stima della spesa complessiva sostenuta da queste imprese per le forniture di energia elettrica e gas è pari a 38 miliardi di euro, in calo rispetto ai 41 miliardi del 2022 ma è un valore che rimane, comunque, ancora molto al di sopra dei 13 miliardi del 2021. Una delle ragioni del calo dei prezzi dell’energia è dovuto al calo della domanda, causato soprattutto dal clima mite in tutta Europa e dalle ingenti scorte di gas approvvigionate negli ultimi mesi che hanno creato le condizioni favorevoli per una prima riduzione del costo delle forniture di energia. È quanto emerge dall’Osservatorio Confcommercio Energia nell’analisi trimestrale realizzata in collaborazione con Nomisma Energia.

A gennaio le quotazioni del gas naturale sono scese a circa 55 euro/MWh (livello registrato nel 2021 quando la guerra doveva ancora iniziare), mentre i prezzi dell’energia elettrica viaggiano stabilmente sotto i 200 euro/MWh. Va, inoltre, evidenziato come, in prossimità del termine previsto per il superamento del regime di maggior tutela, dal prossimo 1° aprile per le microimprese con potenza pari o inferiore ai 15 kW, la tariffa del mercato tutelato continuerà a presentare valori decisamente più bassi rispetto a quelli del mercato libero (0,53 euro/kWh contro 0,65 euro/kWh per il primo trimestre 2023). Di fronte a questi dati è necessario pertanto prorogare, almeno fino alla fine del 2023, la data prevista per il superamento della tutela di prezzo per le microimprese, così come rimane essenziale estendere la sterilizzazione degli oneri di sistema anche in favore delle utenze con potenza disponibile superiore ai 16,5 kW, oggi escluse dalla misura. Per quanto riguarda i carburanti, invece, il ripristino delle accise fa risalire a gennaio i prezzi di benzina e gasolio.

Anche la spesa complessiva delle famiglie (per elettricità e gas) si prevede che scenda nel 2023, dal picco di 82 miliardi di euro raggiunto nel 2022, a 61 miliardi di euro, valore in ogni caso sempre molto più alto dei 41 miliardi di euro registrati nel 2021. Per i trasporti, invece, non si intravede un calo, con la spesa del settore legata al gasolio diesel, atteso salire ulteriormente:
questo determinerà una spesa complessiva di 38 miliardi di euro nel 2023, contro i 37 del 2022 e i 30 miliardi del 2021.

Secondo le stime dell’Osservatorio di Confcommercio, per tutte le categorie del settore terziario, arrivano segnali incoraggianti: nel mese di gennaio 2023, rispetto alle rilevazioni dello scorso ottobre 2022, si stima una riduzione media del costo delle forniture di energia elettrica del 12%. Per un albergo, la riduzione di spesa, tra ottobre 2022 e gennaio 2023, si aggira intorno ai 9.000 euro (-4%), mentre per un ristorante è di circa 3.000 euro (-11%). Per i negozi di generi alimentari e non alimentari scende la spesa per la fornitura di energia elettrica, rispettivamente, del 13% e del 21%. Anche la categoria dei bar vede un risparmio di 1.000 euro (-11%).

Tuttavia, nonostante il lieve miglioramento, non bisogna farsi trarre in inganno: il costo dell’energia elettrica continua, comunque, a rimanere su valori molto elevati. Dalle rilevazioni del mese di luglio 2022 ad oggi, la spesa annuale ‘elettrica’ è cresciuta, per un albergo tipo, del +57% (con un ‘delta’ che si aggira intorno ai 70.000 euro), per un ristorante fino a +49%, mentre per un negozio alimentare la spesa passa da 35.000 euro di luglio 2022 a circa 51.000 euro (+44%), per un bar il conto annuale elettrico aumenta del 50%, mentre per i negozi non alimentari il rincaro può arrivare a +35%.

Di fronte a questi dati, diviene urgente estendere la sterilizzazione degli oneri generali di sistema (che, giova rammentare, pesano per quasi il 25% sulla bolletta elettrica) anche in favore delle utenze con potenza disponibile superiore ai 16,5 kW, oggi escluse dalla misura. Sul fronte del gas naturale, particolarmente significativa è la riduzione della spesa di fornitura su base trimestrale: tra ottobre 2022 e gennaio 2023, la spesa per tutti i comparti del terziario presi a riferimento è infatti diminuita notevolmente, arrivando a toccare decrementi mediamente pari al 33%.

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