Sono stati 180 i migranti che con cinque diversi barchini sono giunti sull’isola dopo essere stati soccorsi dalle motovedette di Guardia di Finanza e Capitaneria di porto, al largo dell’isola. Sul primo c’erano 38 persone, comprese 7 donne e 3 minori originari di Burkina Faso, Costa d’Avorio, Gambia, Guinea Conakry, Mali, Senegal, Togo. Sul secondo natante c’erano 19 tunisini, sul terzo erano in 40 (4 donne e 2 minori) bengalesi, senegalesi, gambiani, sul quarto erano in 39 (16 donne e 5 minori) originari di Guinea, Sierra Leone, Costa d’Avorio e sul quinto erano in 44 (15 donne e 4 minori). Dopo essere stati rifocillati e identificati sono stati trasferiti nell’hotspot di contrada Imbriacola.
Nel frattempo, il Consiglio dei ministri su proposta del presidente Giorgia Meloni e del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori. Le disposizioni mirano a contemperare l’esigenza di assicurare l’incolumità delle persone recuperate in mare, nel rispetto delle norme di diritto internazionale e nazionale in materia, con quella di tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica, in conformità alle previsioni della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare di Montego Bay, del 1982. A tal fine, si declinano le condizioni in presenza delle quali le attività svolte da navi che effettuano interventi di recupero di persone in mare possono essere ritenute conformi alle convenzioni internazionali e alle norme nazionali in materia di diritto del mare.