giovedì, 19 Dicembre, 2024
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“Safeguarding Policy” per contrastare abusi nello sport

Il procuratore generale dello Sport Ugo Taucer e la vicepresidente vicaria Silvia Salis sono intervenuti sul tema della “Safeguarding Policy” durante la conferenza stampa successiva alla Giunta del Coni, annunciando il via ai corsi di formazione per atleti, tecnici e dirigenti contro le discriminazioni di genere, le violenze e le molestie sessuali, la prevaricazione fisica o psicologica e la carenza di rispetto per la sensibilità delle atlete e degli atleti.

Il Coni, con la collaborazione della Procura Generale dello Sport, promuove una serie di seminari tematici rivolta, tramite le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e le rispettive Procure Federali, ad atleti, tecnici, dirigenti e genitori per aumentare la consapevolezza sul fenomeno e fornire gli elementi necessari per contrastarlo. “È importante che tutto il mondo sportivo acquisisca la consapevolezza che la sensibilità verso i temi che stiamo trattando è, per fortuna, cambiata radicalmente.

Diffondere questo cambiamento culturale è fondamentale per due motivi: il primo è l’assoluta tutela degli atleti, soprattutto dei minorenni, che devono essere liberi di sviluppare in sicurezza un rapporto fiduciario con tutte le componenti della realtà sportiva nel quale sono inseriti, il secondo è la diffusione delle pratiche comportamentali corrette e virtuose di dirigenti e tecnici che evitino a quest’ultimi di trovarsi in situazioni ambigue che possano essere strumentalizzate contro di loro per colpirne indirettamente la credibilità umana e professionale”, ha detto Silvia Salis, al fianco di Malagò nella conferenza post Giunta.

“Uno dei punti fondamentali posti alla base della predisposizione del modulo formativo e dell’organizzazione dei seminari è veicolare l’importanza della denuncia precoce anche in ambito sportivo e non solo, quindi, dinanzi l’Autorità Giudiziaria – ha dichiarato Ugo Taucer – La denuncia precoce in ambito sportivo evita che l’impulso della Procura Generale dello Sport alla Procura Federale, affinché questa compia le indagini di propria competenza, derivi da tardive segnalazioni apprese dai mass media”.

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