Dal focus del convegno “Crisi climatica e siccità: la sfida del consumo sostenibile delle risorse idriche. Istituzioni, imprese e società civile per la tutela delle risorse idriche e il diritto all’acqua” emerge che le tecnologie emergenti per il monitoraggio intelligente dei consumi hanno un enorme potenziale per ridurre l’impronta idrica ed energetica e risulta fondamentale per accrescere l’uso dell’innovazione digitale e l’apertura a collaborazioni intersettoriali. Solo favorendo l’allineamento delle competenze e delle buone pratiche nei modelli gestionali si può puntare davvero al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità in chiave smart city e verso i goal dell’Agenda2030 improntati dall’ONU.
L’evento è stato promosso da Fondazione UniVerde, Gruppo CAP, ENEA con il patrocinio di UNESCO WWAP – World Water Assessment Programme che si è svolto oggi a Milano presso l’Auditorium Gruppo CAP. Secondo Alfonso Pecoraro Scanio, presidente Fondazione UniVerde, “la crisi climatica ci mette di fronte a un’emergenza che impone azioni decise. La siccità di quest’anno è stata drammatica e la gestione delle acque dolci è sempre più una priorità per le istituzioni e per le imprese. Occorre aumentare le risorse del PNRR per investire sul monitoraggio e iniziare da subito la necessaria prevenzione per le future emergenze che, come molti esperti affermano, diventeranno ‘normalità”.
“Lo avevamo preannunciato alla Conferenza nazionale sul Clima che convocai da Ministro dell’Ambiente nel 2007 e ancora oggi attendiamo un efficace Piano per l’adattamento al cambiamento climatico, allo scopo di evitare lutti e danni. Serve mettere in pratica Certificati blu che permettano di lavorare sul risparmio idrico e sull’efficienza nell’uso dell’acqua, un Bene comune riconosciuto tale a livello internazionale”, ha aggiunto.
Il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli, ha sottolineato che “l’utilizzo attento della risorsa idrica e la sua ottimale distribuzione è uno snodo centrale delle politiche di transizione ecologica a livello UE e una tappa obbligata dell’Agenda 2030 promossa dalle Nazioni Unite. Proprio per questo e per la complessità del tema che stiamo affrontando è necessario un intervento corale non solo da parte delle istituzioni ma anche delle imprese e dei singoli cittadini, che devono essere chiamati ad operare in termini di responsabilità sociale”.
“L’efficientemento delle reti idriche del nostro Paese, la promozione di una gestione sostenibile delle foreste e della produzione agricola, il sostegno di investimenti tecnologici in ambito agricolo, sono tutte componenti importanti nel percorso di salvaguardia della risorsa idrica, che stiamo portando avanti attraverso il PNRR e la nuova PAC ma anche attraverso la Gestione del rischio in agricoltura, fondamentale per dare solidità a un settore chiamato ad assicurare l’approvvigionamento alimentare al Paese di fronte alle sfide derivanti dai cambiamenti climatici”, ha aggiunto.