sabato, 23 Novembre, 2024
Considerazioni inattuali

Ordinaria evasione

Mi trovo in una piscina che sembra quella de Il Laureato di Nichols; il sole batte, eppure, così, improvvisamente comincia a piovere e l’acqua a rispondere: tintinnando sulla superficie quasi come fa il Titiritititì di Simon&Garfunkel nel loro brano Mrs. Robinson, colonna sonora del film datato 1967. Esco dall’acqua che ormai mi cinge in un abbraccio da terra e dal cielo, per ripararmi: la strada è breve. Aspetto che spiova, per rituffarmi: non in acqua ma in un’altra atmosfera, sempre lontana nel tempo ed ugualmente irreale. Quella terrena della pineta bagnata, con l’aria fresca che vortica tra i fili d’erba e gli aghi di pino.

DEGLI SPIRITI

Infatti, con le mani ancora umide, mi sento chiamare dal cuore della pineta: a cadenza regolare ed insistentemente. Come capitò a Giulietta Masina o fellinianamente degli Spiriti: così in quel modo sospirato, magico, favolesco che inclina la voce e l’addensa nel vento e nel cicaleggio. Le risate provengono da una casa tra gli alberi, in cima ad un grande pino. Neanche il tempo di mettermi addosso il pareo denso di cloro e sapone di Marsiglia, e sono nella cesta intrecciata, che funge da montacarichi e che mi porta fin su: sulla zattera da cielo montata tra i rami a parlare, ridere e giocare con l’amica che mi aspettava lassù.

MENTRE SI LUCIDANO I PENSIERI

Avevo proprio bisogno di evadere, spiritualmente e fisicamente: perché il connubio è inscindibile. E nei luoghi fisici, perché evada anche lo spirito, bisogna trovarcisi. Bisogna partire, per poter ritornare. Bisogna evadere, per valorizzare la lucidità – anzi, per lucidare i pensieri. Ecco l’evasione sta proprio lì, in quel breve lasso di tempo in cui si lucidano i pensieri un po’ opacizzati dai limiti, dalle incertezze, dai desideri che si frappongono. L’importante è che quel lasso di tempo sia necessariamente breve: perché l’evasione più ordinaria non intercetti lo stordimento straordinario. Quello che tramuta l’evasione in perdizione, e la rende un comune mezzo, un passatempo scaccia-noia, svalutandone gli incredibili meriti e mortificandone la speciale natura.

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