sabato, 21 Dicembre, 2024
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Confartigianato. Edili, nuovo contratto, incentivi e riconoscimento della professionalità

Un incentivo economico e un riconoscimento del ruolo professionale. Sono due degli aspetti più significativi dell’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dell’area Edilizia, comparto artigiano, che sarà in vigore fino al 30 settembre 2024. L’intesa è stata sottoscritta da Anaepa Confartigianato Edilizia, Cna Costruzioni, Fiae Casartigiani, Claai e i Sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil.

Cosa prevede l’accordo

Il rinnovo del contratto degli edili interessa una platea di 506 mila dipendenti in 126 mila imprese con dipendenti del settore dell’edilizia, che rappresentano oltre un terzo (36,1%) delle imprese attive, e prevede un incremento a regime, al primo livello di 92 euro lordi sui minimi tabellari con le seguenti tranches: 52 euro nel mese di maggio 2022 e 40 euro a luglio del 2023.

Ripresa post pandemia

“L’accordo sottoscritto”, si evidenzia in una nota della Confartigianato, “interviene in una fase di ripresa post-pandemia, che ha fatto registrare nel 2021 un aumento del valore aggiunto del 13,6% rispetto ai livelli del 2019. Il comparto mantiene un andamento positivo anche nella prima parte di quest’anno: nei primi due mesi del 2022 la produzione delle costruzioni registra in Italia un aumento del 18,8% su base annua, più intenso del +7,0% dell’Eurozona”.

Rafforzare l’edilizia e i lavoratori

“In questo contesto la sottoscrizione del contratto nazionale”, osserva la Confartigianato, “fa leva su alcuni punti che caratterizzano le specificità del mondo artigiano per aumentare il livello di competitività e di qualificazione del settore per rafforzare la salute e la sicurezza dei lavoratori e la qualità del lavoro, in un contesto di mercato particolarmente complesso, in cui la ripresa del settore deve comunque far i conti con molte variabili critiche che vanno dall’aumento del costo dell’energia e dei carburanti alla difficoltà di reperire materie, attrezzature e manodopera specializzata”.

Professionalità valorizzate

Per questo, i punti cardine del nuovo Contratto nazionale muovono nella direzione della qualificazione delle imprese. “Attraverso il riconoscimento delle professionalità degli addetti”, sottolinea la Confederazione, “il ricorso alla formazione, il rafforzamento della figura dell’imprenditore, della sicurezza e della formazione dei lavoratori, con l’istituzione dell’innovativa figura del “Mastro formatore artigiano”, che riconosce e valorizza la competenza e la professionalità acquisita dallo stesso in cantiere negli anni, unita ad un sistema premiale per le imprese virtuose che contribuiscono alla riduzione del fenomeno del sotto inquadramento dei lavoratori, in una logica di contrasto al dumping”.

Salari e andamento aziendale

L’accordo prevede anche una più adeguata caratterizzazione dell’elemento variabile della retribuzione centrato anche sull’andamento aziendale. Il tutto “attraverso un innovativo sistema contrattuale di riforma dello strumento in una logica di riduzione del cuneo fiscale”, fa presente la Confartigianato, “
Vanno nella direzione di valorizzare le specificità della piccola e media impresa anche le previsioni contrattuali che adattano il regime di orario di lavoro alle esigenze temporanee dell’impresa, previa comunicazione ed eventuale confronto con il sindacato, soprattutto nelle tipologie di lavorazioni tipiche del settore, quali lavori nei centri storici delle città ed interventi di riqualificazione e manutenzione di edifici situati in aree con restrizione di accesso”.

 

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