sabato, 16 Novembre, 2024
Economia

Multe per chi rifiuta i POS e cultura della legalità

L’evasione fiscale è un problema atavico e non soltanto in Italia dove pure, da alcuni anni si inizia a registrare una flessione verso il basso della curva della propensione all’evasione che lascia ben sperare.

Il calo del dato relativo all’evasione fiscale è tanto più significativo quanto più forti e incisive si presentano le politiche di contrasto all’evasione messe in atto dal governo. Basti pensare ai dati relativi ai versamenti IVA che sono cresciuti per effetto del cosiddetto split payment e, soprattutto, della fatturazione elettronica. 

Negli ultimi giorni il governo Draghi è tornato a occuparsi del programma di graduale riduzione dell’uso del contante, considerato da molti una delle principali cause dell’evasione fiscale. Chi scrive, invece, è convinto che la causa principale dell’evasione fiscale sia da ricercarsi, piuttosto che nelle tasche dei contribuenti, nelle loro teste e che la propensione all’evasione sia il risultato di un processo culturale distorto.

Fatto sta che le nuove misure contenute nel nuovo decreto sul PNRR approvato Consiglio dei Ministri, prevedono l’applicazione, a partire già dal prossimo 30 giugno, delle multe per commercianti e professionisti che non accettano i pagamenti con il POS.

L’obbligo di dotarsi di Pos, per esercenti e professionisti è già in vigore da circa dieci anni (decreto legge numero 179/2012 del Governo Monti). A sancire quell’obbligo, era stato il governo tecnico guidato da Mario Monti, nel lontano 2013. Fu lo stesso Monti, tuttavia, a rimandare l’applicazione del quadro sanzionatorio al 1° gennaio 2023. Una situazione paradossale che è destinata a terminare il 30 giugno 2022. Ancora oggi, infatti, da una parte vi è l’obbligo per negozianti e professionisti, di possedere il POS, dall’altra la facoltà di non accettare i pagamenti digitali.

Non sorprende, quindi, leggere dagli ultimi rapporti stilati dai militari della Guardia di Finanza, del diffuso consenso a evadere espresso sia da chi acquista un bene o usufruisce di un servizio, sia da chi vende beni o prestazioni di servizio.

Finalmente, a fronte del rifiuto ad accettare pagamenti tramite POS, con bancomat o carte di credito, sarà possibile comminare la sanzione prevista. L’ammontare della sanzione non avrà un impatto economico rilevante. L’ammontare complessivo della multa sarà pari a 30 euro, più il 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento. Per esempio, per una transazione del valore di 25 euro, l’esercente che si rifiuta di accettare il pagamento tramite POS, dovrà pagare una multa complessiva pari a 31 euro.

Più che sul valore di deterrenza della sanzione, il governo sembra invece fare affidamento sui risultati del flusso di dati e informazioni che porta direttamente agli uffici dell’Agenzia delle Entrate. Per quanto è dato sapere, infatti, il Fisco è pronto a chiedere l’invio obbligatorio agli uffici dell’Agenzia delle Entrate di tutte le transazioni avvenute con moneta elettronica o digitale. Un processo informativo che riguarda l’importo complessivo delle transazioni giornaliere e che era già stato avviato con il decreto fisco-lavoro di dicembre scorso, anche tramite la società PagoPa.

Si tratta di una strategia che punta a far emergere i casi più conclamati di evasione fiscale, quelli più subdoli che scaturiscono dalla condotta dolosa di quanti si ostinano a omettere l’emissione di scontrini, fatture e ricevute.

Basterà il timore di dover pagare una sanzione di poco più di trenta euro a cambiare la mentalità di questi evasori o, piuttosto, è necessario e urgente intensificare gli interventi tesi a costruire una maggiore consapevolezza degli effetti devastanti di una dilagante evasione fiscale? Siamo ceri che la lotteria degli scontrini e il brivido della scommessa con il Fisco sia la molla che farà scattare nel cliente la necessità di chiedere e ottenere lo scontrino, o, piuttosto, dobbiamo lavorare tutti per una cultura della Legalità con esercizi di educazione finanziaria che sarebbe bene portare sempre di più tra i banchi di scuola?

 

 

 

* Fondatore e Presidente Osservatorio Italia Antiriciclaggio per l’Arte

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