domenica, 17 Novembre, 2024
Turismo

Riparte il turismo, numeri vicini a quelli pre-pandemici

Il weekend del 25 aprile si preannuncia positivo per le strutture recettive per i tanti italiani che approfitteranno del ponte in occasione dell’Anniversario della Liberazione d’Italia per concedersi un breve viaggio, una gita fuori porta o una visita alle città d’arte che rimangono la meta privilegiata.

Assoturismo Confesercenti, sulla base di un sondaggio condotto da IPSOS, prevede 4,9 milioni di pernottamenti prenotati in alberghi e strutture extralberghiere e altri 2,8 milioni nelle seconde case al mare, in montagna o in campagna. Numeri vicini ai livelli pre-pandemia. Risultati incoraggianti, che confermano la remuntada primaverile del turismo dopo la frenata del primo trimestre dell’anno, che aveva registrato una performance sottotono, con 16 milioni di presenze in meno rispetto ai primi tre mesi del 2019.

A trainare la ripresa, in questo ponte, sono ancora una volta le città d’arte, che restano la meta privilegiata, anche a causa del tempo incerto e delle temperature ancora non caldissime, che penalizzano le regioni del Sud e delle Isole, così come le località balneari e – anche se in misura minore – le destinazioni di campagna e collina. A muoversi soprattutto famiglie e amici, con gruppi di viaggio, in media, formati da tre componenti.   Complessivamente, l’85% sceglierà una struttura ricettiva tradizionale, (alberghi, B&B, campeggi e agriturismi), mentre il restante 15% si sistemerà in una casa vacanze o in un appartamento in affitto breve.

Le previsioni estive. La ripresa primaverile, però, non sembra ancora aver avuto un impatto positivo sull’ormai prossima stagione estiva. Solo il 36% degli italiani (il 40% nelle regioni del Nord) ha già prenotato le vacanze per questa estate, scegliendo in 7 casi su 10 una destinazione italiana. Chi non ha ancora prenotato, invece, sta aspettando soprattutto perché non ha ancora definito la destinazione (44%) o il periodo delle sue vacanze estive (31%). Ma per molti, è proprio la vacanza estiva ad essere in forse: il 18% non è certo di fare un viaggio quest’estate. Una quota rilevante – pari a circa 4 milioni di italiani – che risente del clima di incertezza, principalmente economica, causato dalla corsa dei prezzi energetici e dell’inflazione. A questi si aggiunge un 7% – circa 1,5 milioni di italiani – che ha già deciso che quest’estate non farà vacanze.   “Il turismo sta dando segnali positivi, confermando la resilienza e la capacità di ripartenza del comparto”, commenta Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti.

“Ma è una ripresa che va sostenuta: i buoni risultati di questo aprile non bastano a cancellare due anni difficili, anche perché per ora sono ripartite soprattutto le città d’arte. E la partita estiva, come conferma il nostro sondaggio, rimane ancora da giocare, con l’incertezza che spinge le scelte sempre più a ridosso di data: il caro-bollette non erode solo i margini delle imprese ricettive e dei servizi turistici, che hanno visto triplicare i costi fissi, ma riduce anche il budget che le famiglie possono dedicare alle vacanze. Bisogna prorogare le misure di contenimento dei prezzi energetici e dei carburanti anche per la stagione estiva, e agevolare l’ammodernamento e l’efficientamento, anche energetico, della rete delle strutture ricettive. Un investimento a vantaggio di tutti: in questo periodo di difficoltà e tensioni internazionali, il contributo del turismo al nostro Pil sarà ancora più fondamentale”.

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