mercoledì, 18 Dicembre, 2024
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Al Gemelli in sala operatoria il robot Hugo

Per la prima volta in Europa, presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS a Roma, è stato effettuato un intervento di chirurgia ginecologica con Hugo, il nuovo sistema di chirurgica robot-assistita (RAS) messo a punto da Medtronic, azienda leader di HealthCare Technology.

A effettuare questo primo intervento di istero-annessiectomia (asportazione di utero e ovaie) su una donna di 62 anni è stato il professor Giovanni Scambia, Direttore del Dipartimento Universitario Scienze della Vita e di Sanità Pubblica dell’Università Cattolica e Direttore Scientifico della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. ‘Quello effettuato oggi presso la Fondazione Policlinico Gemelli – spiega il professor Scambia – è il primo intervento di chirurgia ginecologica realizzato in Europa con il nuovo sistema di chirurgia robot-assistita Hugo, una nuova piattaforma robotica che, oltre a essere frutto di tecnologie avanzate e innovative, ha costi molto competitivi rispetto alla robotica precedente.

E questo potrebbe finalmente sdoganare e far decollare questa branca della chirurgia, nata vent’anni fa e ancora utilizzata in appena il 3% di tutti gli interventi chirurgici effettuati ogni anno nel mondo. Avere a disposizione questa nuova strumentazione rende il Policlinico Gemelli ancora più all’avanguardia a livello internazionale. Abbiamo in programma di utilizzare il nuovo sistema di chirurgia robot-assistita Hugo, non solo per patologie ginecologiche benigne di crescente complessità, ma anche per la patologia oncologica, arrivando pian piano ad effettuare interventi sempre più complessi e mininvasivi’. Durato appena un’ora, il primo intervento di chirurgia ginecologica effettuato in Europa con il sistema di chirurgia robot-assistita Hugo è una istero-anniessectomia profilattica su una paziente di 62 anni con mutazione BRCA (il cosiddetto gene di Angelina Jolie), che espone ad un rischio aumentato di neoplasie ginecologiche. Le diverse fasi dell’intervento sono le stesse utilizzate anche nel caso di un intervento di questo tipo effettuato dall’équipe del professor Scambia in laparotomia o in laparoscopia.

Non è dunque la tecnica operatoria che si adatta al robot, ma viceversa. Il primo step (si inizia a sinistra) è la resezione del legamento rotondo dell’utero, che consente di accedere agli organi retroperitoneali, in particolare all’uretere, per metterlo in sicurezza. Si identifica quindi l’arteria uterina, che viene chiusa con una clip chirurgica all’origine; successivamente si individua il legamento influndibolo-pelvico (che contiene i vasi diretti all’ovaio) che viene isolato dall’uretere, quindi coaugulato e sezionato. L’operatore si sposta a lavorare nel compartimento anteriore, dove scolla il setto vescico-uterino, per far scivolare la vescica verso il basso, allontanandola dall’utero; quindi si coagulano e si sezionano vena e arteria uterina a livello del corpo dell’utero.

Queste stesse operazioni vengono ripetute sul lato destro. A questo punto, l’utero è isolato da tutti i suoi “agganci”. Si fa quindi un’incisione circolare della vagina con le forbici elettrificate, al di sotto del collo dell’utero; a questo punto si estraggono per via vaginale utero, ovaie e tube. Si completa l’intervento facendo una sutura a punti continui del moncone vaginale. (commento a cura del dottor Nicolò Bizzarri) Una nuova era nella chirurgia robotica. Il sistema di chirurgia robot-assistita Hugo è stato realizzato per rendere disponibili i benefici della chirurgia robotica a più pazienti in tutto il mondo, sia in ambito ginecologico che in ambito urologico, che rappresentano oggi circa la metà degli interventi con tecnologia robotica eseguiti oggi. Questo grazie al fatto di avere dei costi più sostenibili e una maggior flessibilità (è un sistema a ‘moduli’ che ben si adatta a tutte le tipologie di intervento e di sala operatoria). Insomma: è un sistema di chirurgia robotica “democratico”.

“L’indissolubile legame fra evoluzione tecnologica ed eccellenza clinica – commenta l’Ingegner Giovanni Arcuri, Direzione Tecnica e Innovazione Tecnologie Sanitarie, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – rappresenta l’unica strada possibile per garantire ai pazienti cure allo stato dell’arte. Per questo il Policlinico Gemelli continua ad investire in soluzioni tecnologiche, con le quali i nostri specialisti possono far evolvere i processi di cura, offrendo interventi chirurgici sempre più mini-invasivi ed efficaci. Il sistema di chirurgia robot-assistita Hugo è una piattaforma innovativa e tecnologicamente molto avanzata che si candida a divenire un riferimento per la chirurgia del futuro, anche grazie a costi di esercizio che ne rendono sostenibile l’adozione. Il nostro obiettivo come Policlinico è coniugare l’eccellenza clinica e tecnologica con la sostenibilità economica, nella consapevolezza che l’innovazione rappresenta un valore aggiunto, solo quando rende i benefici accessibili a tutti i pazienti”.

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