Un’inflazione che arriva al +4,8%, livello che prima di oggi era stato raggiunto solo nel 1996, e prezzi al consumo in crescita con i prodotti freschi che sfiorano per la prima volta l’inflazione, salendo al +5,4%, mentre i prodotti lavorati, quelli dell’industria alimentare, sono saliti al +2,4% di gennaio. “Numeri che ci indicano come per tutto il 2021 e anche in questo inizio 2022 – dice Vacondio, presidente di Federalimentare – le nostre industrie si siano sobbarcate tutti gli aumenti relativi alle materie prime e all’energia, svolgendo un ruolo calmieratore e dunque un grande servizio al consumatore, che ha visto sui nostri prodotti incrementi tutto sommato modesti.
Queste cifre sono allarmanti e l’industria alimentare è vicina a un punto di rottura. Nei prossimi mesi non riusciremo più a contenere l’inflazione dei nostri prodotti. Se non ci saranno interventi da parte del Governo e della Comunità Europea inevitabilmente il carrello della spesa aumenterà di molto”, conclude Vacondio.