“E non dimenticate di pregare per me”. Questa frase, questa esortazione detta in modo familiare da Papa Francesco al termine di ogni colloquio, ci porta a porgergli gli auguri che, privi di retorica, vanno diritti al cuore. È ancora vivo il colloquio vissuto recentemente con quella disarmante dolcezza di un “padre nella fede” che ascolta e indirizza ogni persona verso il sentiero della Speranza.
“Auguri Santo Padre per un 2022 che, seppur fa paura e inorridisce per un virus che non perdona, sia come un cristiano lo vivrà alla luce della esortazione che si trova nel libro Sacro “Tutto posso in Colui che mi dà forza”: Oggi più che mai la forza di non cedere alla disperazione e la certezza che in fondo al tunnel vi è pur sempre la luce (come amava ripetere Madre Teresa di Calcutta) devono motivare la vita e la quotidianità di ogni uomo.
Auguri Santo Padre, uno di quelli che le arriva con un abbraccio anche di consolazione avendo saputo del martirio di tanti cristiani in terre dove l’odio alla fede cristiana non risparmia nessuno. Eppure si fa silenzio, come se nulla fosse stato, nessuna preghiera corale, nessun grido di “Basta, Caino deponga l’arma dell’odio”.
Auguri Papa Francesco da tutta la grande famiglia del Parlamento della Legalità internazionale, che lei ben conosce avendo ricevuto in dono le pubblicazione arricchite da battiti di cuore e attese di tanti giovani.
Grazie Santo Padre per le lettere di incoraggiamento che ci ha inviato e per la benedizione che sentiamo presente nel nostro agire. I nostri auguri sono accompagnati dalla preghiera e dall’azione nel testimoniare quella fede che fa ancora paura e spesso uccide chi dice con semplicità di cuore da quale parte sta: dalla parte del piccolo Gesù scampato alla strage degli innocenti ma non alla indifferenza pusillanime di Pilato. Ma l’ultima parola in tutto spetta a Dio: e Lui è Amore. Auguri a tutti e tutte con la certezza che dimostrare con la vita da quale parte si sta non intimorisca nessuno.