A ottobre, torna il Mese della Prevenzione Dentale, un appuntamento che si è reso necessario a causa del complicato rapporto che gli italiani hanno con il dentista.
Secondo l’ultima ricerca realizzata dal Censis in collaborazione con Andi – Associazione Nazionale Dentisti Italiani, sono oltre 17 milioni gli italiani che non hanno mai fatto nemmeno una visita odontoiatrica nella propria vita.
Il trend generale, infatti, sembra essere quello di rimandare l’appuntamento con il dentista, fino a quando il dolore non diventa insopportabile, o fino a quando il problema non inizia ad avere ripercussioni sulla vita quotidiana del paziente. Circa l’80% dei nostri connazionali, infatti, dichiara di aver paura del dentista, il 20%di costoro ne sono addirittura terrorizzati, al punto da arrivare ad attacchi di panico e ansia.
Il Centro Medico Spallanzani ha indagato sul motivo di tali paure, individuando le tre più diffuse: il costo, immaginato come troppo elevato (90%); il dolore (88%); il timore che il medico sbagli l’intervento e che si debba convivere con danni permanenti visibili (76%).
“La paura del dentista è un fenomeno molto diffuso in Italia, che, purtroppo, provoca conseguenze per la salute del paziente, che potrebbero essere evitate con facilità se prese in tempo. Un semplice disturbo non diagnosticato e non curato può degenerare, diventando qualcosa di più serio – ha commentato Giuseppe Cicero, Parodontologo, che oggi lavora tra l’Italia e gli Stati Uniti -.
Migliorare la comunicazione con il paziente, rendendo più comprensibili gli interventi e illustrando in modo chiaro cosa si andrà a fare, è il primo passo per cambiare le cose, avvicinando i cittadini alla cultura della prevenzione, e risolvendo la maggior parte delle loro paure e dei loro dubbi”.
“Un aiuto in questo senso può arrivare dall’ausilio della stampa in 3D, che consente di ottenere un modello reale della bocca del paziente sul quale spiegare come si vuole intervenire, consentendogli di toccare letteralmente con mano il progetto. Tali riproduzioni sono utili sia al dentista, che può studiare il problema tridimensionalmente e programmare una chirurgia su misura, sia al paziente, al quale fino ad oggi le cose venivano spiegate a partire da una radiografia, che, il più delle volte, gli risultava completamente incomprensibile – prosegue il dottor Cicero -. Mostrando non solo la situazione attuale, ma anche il risultato finale, si tranquillizza il paziente sul buon esito dell’intervento, facendogli vedere in anteprima il risultato finale.
Questo approccio consente di instaurare un miglior rapporto di fiducia con il medico di riferimento e, inoltre, contribuisce a rendere il paziente più motivato e consapevole delle cure che andrà a fare. Tutto ciò, si dimostra estremamente utile soprattutto quando si parla di interventi complessi, che richiedono mesi o anni per raggiungere il risultato finale. In questo modo, il paziente riesce sin da subito a visualizzare l’obiettivo e le diverse fasi del trattamento, riuscendo a seguire con maggior facilità le indicazioni del medico”. (Italpress)