Non solo lotta e tutele per i lavoratori ma anche lo studio delle innovazioni per essere competivi.
“Visioni del futuro” è l’iniziativa di ricerca a cui la Uil nazionale ha presentato progetti e programmi. “Il mondo del lavoro sta cambiando con una velocità repentina, al punto che si trasformano le mansioni lavorative e gli stessi rapporti di lavoro”, sottolinea il Segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, “la sfida è come redistribuire equamente i benefici prodotti dalla digitalizzazione e dall’intelligenza artificiale ed evitare, come sta avvenendo, che i vantaggi si concentrino nelle mani di pochi”. Il convegno organizzato dall’Istituto Italiano di Tecnologia e svoltosi al Palazzo Ducale di Genova, tocca un tema su cui i sindacati mostrano un crescente interesse, come quello sull’intelligenza artificiale e robotica.
No al Far West
“Noi crediamo”, sottolinea Bombardieri, “che la sfida riformista sia quella di adattare ai nuovi scenari, nuovi diritti, che si affianchino a quelli già esistenti. Il coinvolgimento delle parti sociali nella definizione delle regole e nell’utilizzo delle nuove tecnologie è essenziale, affinché non si registrino abusi nella gestione dei lavoratori, attraverso l’utilizzo indiscriminato di algoritmi e tecnologie che non tengano conto dei diritti”.
Difendere diritti e salute
Con il sindacato europeo, ricorda la Uil, “stiamo seguendo l’iter relativo all’introduzione della normativa sull’intelligenza artificiale a livello europeo. Siamo d’accordo con l’approccio utilizzato dalla Commissione di tutela dei diritti fondamentali, della salute pubblica e di divieto di introduzione di applicazioni ritenute pericolose”.
No al controllo dei lavoratori
La Uil non nasconde la sua preoccupazione per l’assenza di una regolamentazione specifica sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale sui posti di lavoro. In particolare nel mirino dei sindacati ci sono “tutti i sistemi di controllo del lavoro e dei lavoratori o all’uso delle APP che valutano le prestazioni dei lavoratori”.
“È qui che occorre intervenire, e non solo. In questo quadro, infatti”, sollecita Bombardieri, “bisogna porsi anche un altro obiettivo: se lo sviluppo tecnologico, la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale si coniugano con una riduzione dell’orario di lavoro, si possono generare redistribuzione della ricchezza e occupazione”.
Partecipare alle scelte
Il segretario della Uil si mostra ottimista e cita il World Economic Forum, che parla di un saldo attivo, entro il 2025: “a fronte di 85 milioni di posti di lavoro persi ne verranno creati 97 milioni”. “Anche il premier Draghi ha detto che nuovi posti di lavoro si creeranno grazie alla digitalizzazione”, ricorda Bombardieri, “è chiaro che, in questa dimensione, lo sviluppo di nuove competenze e la formazione professionale restano la grande sfida a cui far fronte. Ebbene “, conclude Bombardieri, “tutto ciò può funzionare, dal punto di vista sociale ed economico, solo se ci sarà un coinvolgimento dei lavoratori. Ecco perché il ruolo partecipativo e contrattuale del Sindacato sarà fondamentale”.