Società ostetricia e ginecologia assieme a numerose altre Associazioni sono convinte dei rischi di una informazione poco chiara. “C’è una situazione di gravissima confusione in cui versano ancora adesso le donne italiane in rapporto all’effettuazione della vaccinazione anti-Covid”, sottolineano con preoccupazione e lanciano un appello. “È auspicabile che le Istituzioni, a partire dal Ministero della Salute assumano sul tema una posizione chiara e che s’inizi ad orientare la campagna vaccinale ugualmente verso una massiva ed intensiva vaccinazione delle donne in gravidanza.
In mancanza di un accordo nazionale immediato si rischia di consolidare il disorientamento diffuso recando danno all’efficacia della stessa campagna vaccinale, ma soprattutto di recare un potenziale danno alla donna e al nascituro”. Il documento è stato sottoscritto dalla Federazione Sigo-Aogoi-Agui-Agite, la Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia che vede riunite tutte le anime della ginecologia italiana, insieme alla Sin, la Società Italiana di Neonatologia e alla Simp la Società Italiana di Medicina Perinatale.
Le Società scientifiche si sono espresse da tempo su alcuni punti e hanno rivolto appelli al Ministro della Salute chiedendo anche audizioni nelle sedi competenti.
In particolare nella lettera si sottolinea come: “le donne in gravidanza devono essere considerate popolazione fragile; la vaccinazione non è controindicata in gravidanza: la vaccinazione non è controindicata in allattamento”, sottolinea la Federazione e le altre sigle e associazioni, “E ancora, la vaccinazione non è controindicata nelle donne che assumono contraccettivi ormonali; non vi è nessun dato scientifico che ipotizza ripercussioni della vaccinazione sul potenziale riproduttivo maschile o femminile; non è consigliata nessuna terapia di supporto o nessuna indagine preliminare alla vaccinazione”.
Le Società scientifiche, ricordano che hanno offerto da tempo la collaborazione, anche per l’organizzazione di centri vaccinali dedicati alle donne in gravidanza in prossimità di punti nascita. “Si assiste invece ancora oggi in una realtà in cui si cerca di vaccinare la totalità della popolazione, ad una generale disinformazione”, riferiscono in una nota, “e vi è assenza di documenti ufficiali e direttive specifiche in tale campo”.
Per questo Sigo-Aogoi-Agui-Agitem insieme alla Sin e alla Simp sottolineano la necessità, ancora oggi, di informare e rassicurare le donne in quanto questa criticità può rappresentare un ulteriore fattore che va ad incidere sulla denatalità che rappresenta la maggiore problematica sociale attuale.