giovedì, 26 Giugno, 2025
Ambiente

L’Ambasciata d’Israele in Italia in difesa del Tevere

Il Tevere. Nell’immaginario universale di Roma, non c’è architettura o squarcio di cielo che non si specchi nelle sue acque. Il nome stesso della Città Eterna, secondo alcuni, costituirebbe un rimando al suo flusso. Ed è su questo orgoglioso fiume, troppo a lungo umiliato dall’inquinamento, che l’Ambasciata di Israele in Italia ha voluto accendere i riflettori in occasione della Giornata della Terra, organizzando una tavola rotonda sul tema della riqualificazione del territorio dell’Urbe. L’evento, intitolato “Il Fiume Tevere: idee e tecnologie per la riqualificazione del territorio” si è proposto come un’occasione di analisi del problema dell’inquinamento del Tevere e di confronto con esperti israeliani sulle soluzioni già in campo o future. Ai saluti introduttivi del viceambasciatore d’Israele in Italia, Alon Simhayoff, della Responsabile Ufficio di Scopo Contratti di Fiume della Regione Lazio, Cristina Avenali, del delegato del sindaco di Roma Capitale per la Resilienza e la riqualificazione del fiume Tevere, Silvano Simoni e del Segretario Generale Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Centrale, Erasmo D’Angelis, hanno fatto seguito numerosi interventi, organizzati in due sezioni tematiche e incardinati in una brillante cornice tracciata dalla moderatrice Giuliana Palmiotta, giornalista di Rainews24.

In particolare, nella prima sezione si è discusso dell'”ecosistema civico” consolidatosi attorno al fiume Tevere con Paola Cannavò, presidente della rete di associazioni “Agenda Tevere” e professoressa di Tecnica Urbanistica presso l’Università della Calabria. Roberto Scacchi di Legambiente Lazio e Paola Carra, presidente dell’organizzazione senza scopo di lucro “Retake”, hanno dibattuto della tutela della biodiversità tiberina e delle attività di pulizia del fiume. E ancora, in compagnia dell’architetto Luca Zevi, presidente dell’organizzazione no profit “Tevere Eterno”, si è parlato del ruolo dell’arte contemporanea nei progetti di riqualificazione del fiume romano, mentre con Nino Saggio, docente dell’Università di Roma “La Sapienza”, del progetto urbano Tevere Cavo. Nella seconda parte dell’evento, la parola è passata ai relatori israeliani, che hanno condiviso con i colleghi italiani la propria esperienza in materia di riqualificazione fluviale. Nello specifico, il professore di Diritto e Politiche Ambientali della Hebrew University, Richard Laster, e l’ex direttore generale dell’Autorità del Fiume Yarkon, David Pargament, hanno illustrato il processo di ripristino ecologico del fiume israeliano Yarqon, mentre l’architetto paesaggista Tamar Darel Fossfeld ha approfondito il tema del ripristino degli estuari.

L’intervento dell’architetto Leor Loevinger si è soffermato sulla valorizzazione dei fiumi urbani, potenziali vetrine troppo spesso relegate ai margini dell’attenzione cittadina. Infine, in compagnia di Hanoch Ilsa della fondazione Yad Hanadiv, Iris Han della Society for the Protection of Nature in Israel, e di Eran Feiltelson, Professore di Geografia della Hebrew University, si è discusso del ruolo della società civile e dei problemi relativi al coordinamento dei diversi stakeholder. “L’Ambasciata d’Israele in Italia ha a cuore la promozione di relazioni che si estendano non solo agli attori istituzionali, ma anche a tutti i cittadini italiani. Questo evento, di diretto confronto e dialogo tra esperti del settore ed esponenti della società civile ne è un formidabile esempio – ha commentato il viceambasciatore Simhayoff -.

La giornata della terra è importante per Israele. Con l’Italia condividiamo valori comuni, come la tutela dell’ambiente, e simili sfide. Questa tavola rotonda è un’importante occasione per apprendere dall’esperienza dell’altro”. Richiamando a sua volta l’importanza di una cooperazione bilaterale che coinvolga tutti i livelli, governativo e non, il professor Laster ha lanciato due interessanti proposte: istituire accordi di gemellaggio tra le autorità di bacino italiane e israeliane, e tra le associazioni della società civile dei due Paesi attive nel settore; e promuovere una collaborazione strutturata tra gli accademici e gli studenti che hanno preso parte al seminario, attraverso progetti di cooperazione. Proposta, quest’ultima, immediatamente accolta dalla presidente di Agenda Tevere Cannavò. “Mi auguro che l’incontro odierno sia stato solo l’avvio di una utile collaborazione tra il gruppo di lavoro che ha realizzato la riqualificazione del fiume Yarkon in Israele e le forze attive a Roma per il Tevere coalizzate nel Contratto di Fiume Tevere da Castel Giubileo alla foce”, ha commentato, rilanciando l’idea di “un tavolo di lavoro per la costruzione di un programma efficace delle azioni necessarie per riqualificare il tratto urbano del Tevere”.

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