domenica, 17 Novembre, 2024
Sanità

Lombardia: vaccini, per ogni disabile si possono vaccinare contro il Covid fino a tre “caregiver o conviventi”

Lo ha stabilito la Regione Lombardia, come si legge in una nota di aggiornamento inviata ieri dal Direttore generale dell’assessorato al Welfare Giovanni Pavesi ai direttore generali di Asst, Ast e Case di cura. Nella lettera si rende inoltre noto che anche quei soggetti “beneficiari della legge 104 non censita da Inps” possono prenotarsi tramite la piattaforma di Poste con auto-certificazione che ne attesti l’invalidita’.

“Sono state implementate sulla piattaforma di prenotazione di Poste le seguenti funzionalita’: caregivers e conviventi di soggetti disabili/estremamente vulnerabili- si legge nel documento di cui Italpress ha preso visione-. Nel portale per ogni soggetto di elevata fragilita’ e’ possibile prenotare da subito fino a 3 conviventi/caregivers”.

Pavesi rende inoltre noto che “in questi giorni, sempre in piena condivisione con il Comitato esecutivo dedicato alla programmazione dell’attivita’ vaccinale regionale, e al fine di essere certi che non vi siano soggetti che ancora non hanno avuto modo di avere un contatto con il proprio Centro specialistico e il proprio Medico di medicina generale, o nel caso di soggetti disabili gravi beneficiari della legge 104 non censita da Inps, e’ stata attivata anche una terza opzione di richiesta, da parte del soggetto, di abilitazione alla prenotazione sulla piattaforma di prenotazione Poste con auto-dichiarazione della propria condizione di estremamente vulnerabile o di disabile grave da consegnare al momento della presentazione al centro vaccinale. Il giorno successivo alla preadesione, il soggetto avra’ facolta’ di prenotare se stesso e i propri conviventi/caregivers, se rientra nella tipologia per la quale le raccomandazioni ministeriali lo prevedono espressamente”.

A fronte della decisione, Luca Degani, presidente di Uneba Lombardia, organizzazione di categoria del settore sociosanitario, commenta: “Nel momento in cui si sta ragionando a favore della tutela della salute della persona disabile, e’ assolutamente giusto una continuita’ di presenza fisica per cui si e’ fatta una proporzione di 1 a 3, ovvero un disabile per tre caregivers, ma dobbiamo anche riflettere sul fatto che ci sono anziani nelle Rsa che sono da 14 mesi senza una situazione di relazione. Sarebbe sciocco e non rispettoso della differenza tra una persona portatrice di disabilita’ in casa, con garanzia di tutela continuativa, con un anziano ricoverato in Rsa, che ha una tutela continuativa con le persone che operano in quella struttura, ma non puo’ avere la stessa tutela affettiva, e questo e’ un danno.
Non si chiede certo di vaccinare una persona per ogni ospite di una casa di riposo, ma magari una o due persone per anziano, affinche’ si possa ricostruire un contatto fisico-affettivo”.

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