venerdì, 26 Aprile, 2024
Attualità

Il contante non riapre

Incentivare il denaro virtuale e tracciabile ma tener conto anche di regole di buon  senso per non limitare le spese  soprattutto i giovani e persone sprovviste di bancomat e carte di credito.

In vista della prossima riapertura di bar, ristoranti, cinema e musei, il protocollo stilato dal Comitato tecnico scientifico si amplia e scattano nuove regole di prevenzione del contagio Resta l’obbligo di indossare la mascherina di protezione, così come quello del rilevamento della temperatura corporea dei clienti, all’ingresso dei locali e si aggiunge l’obbligo della prenotazione e il pagamento che dovrà effettuarsi online o tramite l’interfaccia dello smartphone oppure con carte di credito e bancomat. Niente contanti, dunque. Il passaggio di banconote da una mano all’altra per il CTS rappresenta un pericoloso veicolo per la trasmissione del virus.

Così gli operatori del settore della ristorazione, dei cinema e musei potranno riaprire le porte dei locali, già adeguatamente sanificati, soltanto al ristretto numero di clienti (sempre nel rispetto delle regole di distanziamento) che abbiano effettuato la prenotazione e che paghino con moneta elettronica, stando attenti a non lasciare la mancia sul tavolo per il cameriere.

Un piano di  controllo fiscale?

Il divieto di pagamenti in contanti potrà anche rappresentare per molti clienti e consumatori un incentivo alla “raccolta punti” del cashback e della Lotteria degli Scontrini, ovvero le due iniziative messe in campo dal Governo per incentivare i pagamenti non in contante, ma tra gli esercenti aleggia, piuttosto, il sospetto che dietro questa manovra, si possa nascondere un altro tassello del piano di controllo fiscale. La prospettiva di non poter accettare pagamenti in contanti rischia di alimentare ulteriormente le proteste già in corso dei ristoratori. La principale obiezione muove dal fatto che se lo scambio di denaro tra una persona all’altra rischia davvero di generare il rischio di contagio Covid-19, allora, tale misura dovrebbe essere estesa anche agli settori del commercio, quindi, a supermercati e negozi in genere, ma anche a farmacie e centri estetici, nonché a tabaccai e benzinai.

Regole ragionevoli e di buon senso

Una protesta che nasce anche dalla preoccupazione dei ristoratori, speranzosi di poter riaprire i locali al pubblico, di non riuscire ad attrarre quei clienti più giovani che non sempre sono titolari di bancomat né di carta di credito. A preoccupare i ristoratori sono anche le spese di commissione di cui devono farsi carico anche a fronte di pagamenti di modico valore e, ancora, gli eventuali problemi di connessione alla rete internet che potranno verificarsi in fase di pagamento, ovvero dopo che il cliente abbia già effettuato la consumazione e, a quel punto, si potrà o non optare per il pagamento in contanti?

D’altra parte, si osserva che per evitare il contagio sarebbe bastato imporre l’obbligo di usare i guanti e di disinfettare le mani dopo aver maneggiato il denaro contante, accortezze che si spera trovino applicazione anche dopo ogni passaggio di carta elettronica o di smartphone.

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