domenica, 22 Dicembre, 2024
Ambiente

Coldiretti: Po, maltempo è atteso dopo un lungo periodo di siccita

L’arrivo del maltempo è atteso dopo un lungo periodo di siccita’ con la caduta del 92% di precipitazioni in meno a marzo nel bacino del Po dove si produce 1/3 di tutto l’agroalimentare Made in Italy.

E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sull’allerta maltempo della protezione civile con il ritorno della neve in primavera sulla Penisola dopo che il gelo ha decimato i raccolti di frutta e verdura colpendo anche florovivaismo, vigne e ulivi da nord a sud del Paese. La pioggia – sottolinea la Coldiretti – e’ necessaria per combattere la carenza idrica nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiche’ i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e allagamenti come in Lucchesia dove si e’ abbattuta anche una violenta grandinata.

La situazione di stress idrico e’ evidente dal fatto che il fiume Po si trova su livelli simili a quelli estivi mentre il lago di Como registra un grado di riempimento di appena il 24%. Per salvare le colture dal grande secco degli ultimi due mesi – evidenzia la Coldiretti – in molte regioni gli agricoltori sono stati costretti alle irrigazioni di soccorso sui campi seminati, su ortaggi e verdure, su kiwi, fragole e vivai fino ai prati per il foraggio. Alla siccita’ si e’ aggiunto poi lo shock termico causato dal brusco sbalzo di temperature passate in pochi giorni da un caldo semi estivo a un freddo da pieno inverno con notti sottozero e gelate in un saliscendi di clima impazzito che mette a rischio i raccolti che in alcuni casi sono stati anche dimezzati.

L’aumento degli eventi climatici estremi – conclude la Coldiretti – con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccita’ ha modificato la distribuzione sia stagionale che geografica delle precipitazioni con danni per 14 miliardi di euro in dieci anni.

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