giovedì, 25 Aprile, 2024
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L’Intelligenza Artificiale potrà prevedere e localizzare rotture agli impianti idrici

La manutenzione dell’acquedotto cambia pelle e si lancia nel futuro: grazie a una collaborazione con l’Università di Bologna e Rezatec, Hera sta infatti testando un algoritmo che individua i punti della rete a maggior rischio di rottura, per pianificare di conseguenza le sostituzioni mirate delle condotte.

Dopo una prima sperimentazione nei comuni di Santarcangelo di Romagna, Riccione e Cattolica, nel corso del 2021 il progetto si estenderà anche nel territorio di Forlì – Cesena, coinvolgendo complessivamente 2.800 km di rete. Analizzando con l’Università di Bologna i fattori che aumentano il rischio di rottura, è stato possibile aggiornare le linee guida che orientano la scelta del materiale per i rinnovi delle condotte.

L’obiettivo è quello di individuare la soluzione specifica che a fronte del contesto in cui avviene la posa, del tipo di terreno e della temperatura ambientale, minimizzi il rischio di rottura.

Tutto è partito dallo studio e dall’analisi dei fattori che possono determinare la rottura di una condotta: da quelli endogeni (età, materiale e diametro della condotta) a quelli esogeni (temperatura, tipo di suolo, livello di profondità della falda, radici presenti nel terreno e cedimenti dello stesso). Elaborando queste informazioni assieme ai dati sulle perdite effettivamente verificatesi nel 2016 e nel 2017, Rezatec ha sviluppato un algoritmo “a pesi dinamici”, con cui ha provato a “indovinare” dove si erano verificate le perdite nel 2018 (già registrate da Hera), ottenendo risultati confortanti che hanno convinto la multiutility a proseguire nella sperimentazione. Nel 2020, in particolare, l’algoritmo ha permesso di individuare il 35% della rete santarcangiolese su cui si è verificato il 69% delle rotture, ed è stato proprio questo risultato a suggerire l’opportunità di rilanciare il progetto anche nel 2021, ampliando la quota di acquedotto interessato.

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