Il Ministero della Difesa giapponese ha reso noto che, per la prima volta, due portaerei cinesi sono state avvistate contemporaneamente in operazione nel Pacifico occidentale. Le navi coinvolte sono la Shandong e la Liaoning, scortate da una flotta di supporto composta da cacciatorpediniere e altre unità navali. Secondo le autorità nipponiche, la Shandong e il suo gruppo hanno navigato all’interno della zona economica esclusiva (ZEE) giapponese, nei pressi dell’atollo di Okinotori, mentre la Liaoning è stata segnalata più a est, vicino all’isola di Minamitorishima. Durante le operazioni, sono stati osservati decolli e atterraggi di caccia ed elicotteri imbarcati, indice di un’intensa attività militare. Tokyo interpreta queste manovre come un chiaro segnale della crescente capacità operativa della Marina dell’Esercito Popolare di Liberazione cinese, impegnata a rafforzare la propria presenza nelle acque profonde del Pacifico. Il Giappone ha risposto intensificando le operazioni di sorveglianza e raccolta di informazioni, impiegando il cacciatorpediniere Ikazuchi e aerei da pattugliamento. L’evento ha suscitato preoccupazione tra gli alleati regionali, con esperti che lo considerano un tentativo di proiezione di potenza da parte di Pechino. La Cina, dal canto suo, sostiene che le esercitazioni rientrano nella normale attività di addestramento della sua marina. Mentre la tensione aumenta nel Pacifico, Giappone e alleati monitorano attentamente la situazione, consapevoli che la presenza simultanea di due portaerei cinesi potrebbe segnare un nuovo capitolo nelle dinamiche geopolitiche regionali.

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