domenica, 22 Dicembre, 2024
Sanità

Sanità. Pelissero (Aiop): il problema è l’invecchiamento della popolazione

Sulle liste d’attesa non esiste un dato nazionale certificato

“Costruire una sanità che risponda richiede un’organizzazione che va messa in piedi”. L’idea alla base delle misure approvate alcune settimane fa dal Consiglio dei ministri “è quella di erogare più prestazioni sanitarie a fronte di una domanda”, ma è “importante cercare finalmente di capire” se e quanto è critico il fenomeno delle liste d’attesa, “perché non c’è un dato nazionale serio e certificato che ci dica quante sono le criticità. Bisogna uscire dagli slogan”. Così, Gabriele Pelissero, presidente nazionale di AIOP (Associazione Italiana delle aziende sanitarie ospedaliere e territoriali e delle aziende socio-sanitarie residenziali e territoriali di diritto privato), in un’intervista a Italpress. “Probabilmente ci sono delle difficoltà”, ma “non c’è paese europeo che abbia un sistema di welfare evoluto che non abbia problemi a far combaciare la domanda e l’offerta”, ha spiegato. Ma ci sono anche dei problemi organizzativi: “Abbiamo una elevata quantità di prenotazioni – il 20-30% di tutte quelle che vengono fatte – a fronte delle quali il paziente non si presenta. Bisogna conoscere meglio” questo fenomeno e, nei provvedimenti del governo, “ci sono dei segnali, come ad esempio l’osservatorio che finalmente dovrebbe darci uno strumento per capire quali sono i bisogni”.

Programmazione sbagliata

Poi “abbiamo certamente dei problemi di sistema perché nei decenni scorsi l’Italia ha sbagliato la programmazione degli specialisti medici: soprattutto in alcune specialità, non produciamo specialisti in modo sufficiente rispetto alla domanda e questo è un problema che richiederà degli anni per essere risolto. C’è anche un problema di tariffe perchè la tariffazione, cioè ciò che lo Stato mette per erogare queste prestazioni, in molte realtà è scesa troppo”. Quindi quella individuata dal governo è la strada giusta? “E’ un primo passo. Se verrà sviluppato a breve con il disegno di legge e anche con un pò di finanziamenti, sicuramente è una strada. Sono 10 anni che i governi definanziano la sanità, è una buona cosa se ci si rimette dentro qualcosa”.

Enti convenzionati

“Le nostre strutture sono integrate nel Servizio Sanitario Nazionale, ci si va con la tessera sanitaria sia per fare la visita medica, sia per un ricovero. Il cittadino non ha la minima percezione del fatto che esistono un 28-30% di prestazioni di ricovero ospedaliero che sono erogate da enti che non sono di proprietà pubblica, ma sono convenzionati. C’è una divaricazione di linguaggio e di percezione fra gli utilizzatori” del servizio “rispetto invece al dibattito politico, dove l’ideologia è assolutamente dominante: la cosa divertente è che poi anche chi “strilla” contro il privato, quando governa, invece, lo usa tantissimo”.

Welfare in crisi

“In Europa tutti i sistemi di welfare fanno fatica, perché sono stati pensati 40-50 anni fa, quando quello che si poteva fare è infinitamente meno rispetto a quello che si può fare oggi. Questa però è una scelta politica di fondo: queste società devono decidere quanto investire sul valore della salute e del benessere dei cittadini, questa è la grande sfida”, ha osservato ancora il presidente Aiop. “L’Europa – e l’Italia è molto allineata – è sicuramente il territorio nel mondo che si prende più cura dei propri cittadini, lo fa discretamente. Abbiamo abbattuto drasticamente la mortalità infantile, la nostra speranza di vita è elevata: gli indicatori fondamentali non sono affatto male. Ci sono delle disparità territoriali, si può fare meglio” ma “se vogliamo fare una comparazione fra le cose reali, allora sicuramente questa sicuramente è un’oasi felice”. Come Aiop, “l’obiettivo è trovare le risorse per rinnovare i contratti di lavoro di circa 100.000 lavoratori su tutta la filiera”. “Dobbiamo dare una risposta alla cronicità, all’invecchiamento della popolazione e al cambiamento della struttura delle famiglie in questo paese, dove la famiglia individuale diventa sempre più frequente: una fetta importante della popolazione ha bisogno di più presenza, sostegno e aiuto.

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