martedì, 30 Aprile, 2024
Società

Protocollo Coni-Procure per tutelare le vittime di violenza

Nuove tutele a favore dei tesserati vittima di violenza. Si estende, infatti, la collaborazione tra la giustizia ordinaria e quella sportiva a protezione dei soggetti vulnerabili vittime di reato. Dopo l’intesa firmata lo scorso anno con la Procura della Repubblica di Milano, apripista di altre intese firmate con altre realtà giudiziarie, il Presidente del Coni, Giovanni Malagò e il Procuratore generale dello Sport, Ugo Taucer, hanno sottoscritto a Palermo due nuovi protocolli, rispettivamente con il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, Maurizio de Lucia e il Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Messina, Vito Di Giorgio. Gli accordi sono volti a coordinare le attività proprie dei soggetti firmatari, quando si renda necessaria la collaborazione per la trattazione di vicende legate a reati di violenza sessuale e/o abusi sessuali contro la persona commessi da tesserati di una Federazione Sportiva Nazionale o Disciplina Sportiva Associata sia nell’ambito sportivo sia extra sportivo o, comunque, qualora non più tesserati, per reati commessi in costanza di tesseramento.

Informazioni e documentazione

Tali protocolli, siglati negli uffici della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, nascono dall’esigenza, data la diversa natura del procedimento penale e del procedimento sportivo, di definire procedure standardizzate di condivisione delle informazioni nella cornice normativa, nazionale e internazionale, sulla protezione dei soggetti vulnerabili rimasti vittime di reato. L’obiettivo è quello di regolamentare al meglio e nel rispetto delle competenze proprie di ciascuna Procura le modalità operative di acquisizione di informazioni e di documentazione. La condivisione di informazioni e la tempestiva conoscenza da parte della Procura Generale dello Sport dell’esistenza di procedimenti penali, relativi a reati di violenza sessuale e/o abusi sessuali a carico di tesserati, assicurano infatti una maggiore tutela della vittima da possibili reiterazioni del reato.

14 milioni di italiani

“Il sistema sportivo organizzato conta più o meno 14 milioni di italiani, dai giovanissimi con pochi anni di vita fino ai master, passando per tecnici, dirigenti, rappresentanti della filiera delle associazioni sportive dilettantistiche. È una grandissima famiglia, di gran lunga la più numerosa in Italia. Ci sono un milione di volontari che sono la nostra forza. Ogni tanto ci capita di leggere notizie di qualche episodio che non ci ha fatto onore. A volte, però, si trattava di allenatori, tecnici e dirigenti che si frecciavano di un titolo che non era quello erano non tesserati o semplici soggetti privati che facevano attività sportiva. Fermo restando il diritto di difesa, è chiaro che noi, con il sistema della giustizia sportiva qui rappresentato ai massimi vertici dal Procuratore Generale dello Sport, Taucer, un valore aggiunto del nostro mondo, dobbiamo fare il possibile per prevenire. Noi non abbiamo capacità ispettive, siamo a mani nude, partiamo se ne abbiamo notizia. Questo protocollo, il più evoluto e completo, fa capire che da parte nostra non facciamo sconti a nessuno e siamo molto orgogliosi che due procure prestigiose come quelle di Palermo e Messina siano alleate in questa nostra azione” ha detto Malagò.

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