venerdì, 17 Maggio, 2024
Politica

La cattolica O’Neill premier della ‘nuova era’ dell’Irlanda del Nord

Cattolici e protestanti riconciliati per costruire insieme il futuro

Svolta storica in Irlanda: la cattolica Michelle O’Neill, leader di Sinn Fein, è diventata primo ministro dell’Irlanda del Nord. L’ex, ormai, bastione dei protestanti unionisti del Dup, ha lasciato il passo. Si tratta di un evento di grande rilevanza frutto degli accordi del Venerdì Santo che ha riportato la pace dopo anni di violenze, terrorismo e scontri frontali. A Belfast il potere politico viene condiviso dal premier e vice-premier che hanno lo stesso “peso” politico e la stessa forza decisionale. Ma finora non era mai accaduto che un esponente cattolico coprisse il ruolo di premier.

Impegno a collaborare

“Come repubblicana irlandese, mi impegno a collaborare e ad impegnarmi in modo genuino e onesto con i colleghi britannici, di tradizione unionista e che hanno a cuore l’Unione”, ha detto O’Neill all’insediamento. Condividerà il potere con il vice primo ministro Emma Little-Pengelly del partito unionista democratico (Dub). O’Neill, 47 anni, è stata ufficialmente nominata sabato dopo che nei giorni scorsi era stato raggiunto un accordo per sbloccare lo stallo politico e ritornare alla formazione di un governo locale di unità nazionale tra i repubblicani dello Sinn Fein (che hanno vinto le elezioni nel 2022) e gli unionisti fedeli a Londra.

La riconciliazione

Di fronte all’Assemblea parlamentare di Stormont Palace a Belfast, la first minister è intervenuta sottolineando l’importanza della riconciliazione: “da qualunque parte veniamo – ha detto – qualunque siano le nostre aspirazioni, possiamo e dobbiamo costruire il nostro futuro insieme. Dobbiamo far funzionare la condivisione del potere perché collettivamente abbiamo il compito di guidare e realizzare i nostri obiettivi per tutto il nostro popolo, per ogni comunità”.

La “nuova era”

La nomina di un primo ministro repubblicano rappresenta “una nuova era” inimmaginabile per le generazioni precedenti, cresciute con la discriminazione dei cattolici, ha proseguito. Le istituzioni della provincia sono state bloccate per due anni a causa di un boicottaggio da parte degli unionisti del Dup, contrari agli accordi commerciali post-Brexit, che hanno denunciato come una minaccia per il posto dell’Irlandadel Nord nel Regno Unito. Negli ultimi due anni gli affari quotidiani sono stati gestiti dall’amministrazione e da Londra. Dopo mesi di negoziati con il governo britannico, questa settimana gli unionisti hanno annunciato la decisione di porre fine al loro boicottaggio.

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