sabato, 27 Aprile, 2024
Attualità

Nasce a Palermo il primo team di magistrati italiani contro i crimini sugli animali

In seguito a una serie di orribili atti compiuti sugli animali, che si sono susseguiti ad inizio anno 2024, con particolare riferimento al crudele caso di Aron, il cane dato alle fiamme dal suo proprietario, al cane randagio impiccato e al gatto Grey morto annegato in una fontana a causa di una minorenne, il Procuratore Capo di Palermo, Maurizio De Lucia, ha annunciato la costituzione di un pool di magistrati specializzati per affrontare i reati commessi contro gli animali e ha pubblicato una sorta di concorso interno per raccogliere le richieste dei sostituti di far parte del pool. La formazione di questo gruppo si lavoro specializzato, ha spiegato il Procuratore Capo, ha come primo obiettivo quello “della emersione delle condotte criminose e di assicurare alla giustizia i rei, ma anche di organizzare un sistema di confronto positivo nella materia con organismi istituzionali, a iniziare dalla Prefettura e del Garante Regionale dei diritti degli Animali”. Animalisti Italiani, tramite una petizione, ha sottolineato l’importanza dell’approvazione della proposta di legge volta a “inasprire le pene per chi si rende responsabile di reati contro gli animali”.

L’obiettivo del pool

Il recente episodio che ha causato il decesso del cane Aron, vittima di un agghiacciante reato, che ha suscitato una profonda indignazione e ha ottenuto una risonanza mediatica significativa, ha spinto in particolare alla creazione di un gruppo dedicato all’indagine e alla persecuzione dei reati in cui gli animali sono le vittime principali. L’obiettivo primario di questo gruppo sarà dunque scoprire e punire le condotte criminali, assicurando giustizia e promuovendo un dialogo costruttivo con le Istituzioni. Secondo le stime diffuse dall’Associazione Animalisti Italiani, solo in Italia si registrano in media 14 indagati al giorno, più di 5mila all’anno. “Le ragioni e le occasioni di tale fenomeno sociale sono le più varie – ha spiegato il capo dei Pm – vuoi per lo sfruttamento della forza animale (è notoria la permanenza di carrozze trainate da cavalli posteggiate nei siti turistici anche nelle ore più calde dei mesi estivi), vuoi per le corse clandestine (quasi sempre notturne) di cavalli, vuoi per i combattimenti clandestini tra cani o altri animali sui quali si innestano le scommesse di certa delinquenza periferica, anche organizzata. A tacere della esistenza di realtà, anch’esse clandestine, – ha aggiunto – di macellazione di animali da carne, di commercio di animali da compagnia senza alcun tipo di controllo veterinario e comunque al di fuori delle autorizzazioni di legge, anche in violazione della normativa fiscale”.

La petizione

“È imperativo rispondere a questa crescente esigenza di protezione degli animali. La creazione di questo team specializzato mira a garantire che la magistratura abbia le competenze necessarie per intervenire in modo più efficace”, ha dichiarato Walter Caporale, presidente degli Animalisti Italiani, che ha accolto con favore l’importante iniziativa del Procuratore De Lucia, definendo la costituzione del gruppo di lavoro qualificato “uno dei primi passi significativi in Italia per la tutela degli animali”. Contemporaneamente, l’Associazione ha sottolineato l’importanza dell’approvazione della proposta di legge volta a intensificare le pene per i reati contro gli animali; infatti, tramite una petizione, ha chiesto che tale proposta venga prontamente inserita all’ordine del giorno dei lavori della Commissione Giustizia, fornendo così alla magistratura strumenti più efficaci per reprimere tali crimini. Attraverso la petizione ‘Combattiamo il maltrattamento animale’, si chiede che: “Venga inasprita la pena per coloro che compiono violenza sugli animali e che, nei casi più gravi, l’arresto non sia commutabile con una pena pecuniaria”.

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