martedì, 17 Dicembre, 2024
Esteri

Meloni: con la Croazia intesa sui migranti. L’accordo con l’Albania un modello

Il ruolo poltico dell'Ue nel vertice a Zagabria

La cooperazione come valore strategico, l’accoglienza dei migranti oggi tema europeo e non solo dell’Italia, il Piano per l’Africa e ancora, lo sciopero messo in atto da Cgil e Uil. Una Giorgia Meloni a tutto campo che a Zagabria presente al vertice istituzionale sull’agenda Ue 2024-2029 con il presidente della Croazia, Andrej Plenković, e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, tira le somme degli impegni dell’Italia con la Croazia, con una attenzione alle questioni e polemiche nazionali.

I controlli alle frontiere

Il tema migranti con le nuove alleanze promosse dal presidente del Consiglio italiano, il patto con l’Albania e i nuovi problemi aperti con la guerra in medio Oriente (la rotta Balcanica) hanno avuto rilievo nei colloqui tenuti dal premier.
“La reintroduzione dei controlli alle frontiere causa problemi alle comunità transfrontaliere: si tratta di una scelta transitoria che siamo pronti a riconsiderare non appena le condizioni di sicurezza saranno più tranquille”, spiega Giorgia Meloni durante l’incontro con la stampa a Zagabria a margine del summit

Il grazie all’Albania

“L’accordo presentato con l’Albania è un’intesa fra due governi e ha bisogno di una messa a terra e ci confronteremo con il Parlamento”. Le critiche sollevate dalle opposizioni per l’accordo con Italia e Albania sui centri di accoglienza, per il premier sono fuori luogo e ledono all’Italia.

“Vedo molto nervosissimo e francamente non lo comprendo. Lo ritengo un accordo innovativo, molto intelligente e che viene guardato con molto interesse”, osserva Giorgia Meloni, “La garanzia che offriamo con una giurisdizione che resta italiana in un territorio extra Ue” permette, “strumenti innovativi” per contrastare l’immigrazione illegale. “Sono contenta che ci sia qualcuno che voglia dare una mano all’Italia”, osserva il presidente del Consiglio, “e mi dispiace, invece, che venga trattato come un paria”. “Evidentemente qualcuno non ritiene che sia di sinistra dare una mano all’Italia e accogliere i migranti”, ironizza il premier che rilancia gli impegni dell’accordo. “Voglio ringraziare l’Albania e il primo ministro Edi Rama”, prosegue Giorgia Meloni premier. “Se l’accordo funziona bene può diventare un modello per altre nazioni”.

Gli accordi con la Croazia

Parlando della visita in Croazia il premier evidenzia di aver trovato a Zagabria una realtà italiana molto operativa. “Alcuni rappresentanti mi hanno invitato a recarmi quanto prima in Istria”, racconta Giorgia Meloni, “e con il primo ministro croato Plenkovic abbiamo parlato del trattato sulla protezione delle minoranze che credo che meriti un tavolo tecnico”,. “Il lavoro che queste realtà hanno svolto sia in Croazia, sia in Slovenia è per noi preziosissima”, conferma il premier, “Un’occasione sarà fornita dal 2025 quando Gorizia e Nova Gorica saranno capitali europee della cultura”.

Migranti tema europeo

Al termine del colloquio con il premier croato, Andrej Plenkovic, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni spiega come Italia e Croazia sono d’accordo sul fatto che la crisi migratoria sia senza precedenti e che si debba lavorare sulla dimensione esterna. “Prima si discuteva soprattutto di come risolvere il problema una volta che è sul nostro territorio mentre oggi ci interroghiamo tutti insieme”, fa presente Meloni, “come si risolve il problema a monte con una diversa cooperazione con i Paesi africani”.

Processo di riunificazione

“Abbiamo parlato di come rafforzare una cooperazione già ottima con la Croazia, ma anche con la Slovenia, in termini di controlli alle nostre frontiere”, spiega ancora Meloni. I due Paesi sono determinate nell’andare avanti “nel processo di riunificazione” dei Balcani occidentali nell’Ue, afferma Giorgia Meloni. “L’Ue deve dare segnali concreti in tempi rapidi e c’è un importante Consiglio a dicembre” in “cui penso che si possano dare segnali sull’apertura dei negoziati alla Bosnia Erzegovina”.

Il Garante e lo sciopero

Tra i temi italiani quello dello sciopero promosso da Cgil e Uil tiene banco nelle osservazioni del presidente del Consiglio che contesta ai leader sindacali, Maurizio Landini e PierPaolo Bombardieri di aver parlato di “bullismo istituzionale”.
“Non so cosa si intenda per ‘bullismo istituzionale’ c’è stato il pronunciamento di un’autorità indipendente”, puntualizza Giorgia Meloni, “in base al quale non c’erano i requisiti per uno sciopero generale. Non è qualcosa che ho deciso io, non è una norma che ho fatto io. C’è un’autorità indipendente e c’è stata la decisione del sindacato di farlo rientrare nelle prescrizioni dell’autorità indipendente”, precisa Meloni, secondo cui “il governo ha una parte marginale”. “Ho sempre rispettato i diritti dei lavoratori”, tuttavia ricorda ciò premier “lo sciopero è stato annunciato” prima che venisse annunciata la manovra.

Il pacchetto sicurezza

Sulle scelte del Governo Giorgia Meloni si è dichiarata soddisfatta del via libera dato dal Consiglio dei ministri al “pacchetto sicurezza”. “Sono soddisfatta dell’incontro con le sigle sindacali delle forze dell’ordine: è stato lungo ma il clima è stato costruttivo”, spiega la premier “Abbiamo scelto di destinare al rinnovo del comparto sicurezza e difesa una parte consistente delle risorse”, ricorda Meloni. “La capacità che le forze dell’ordine hanno di lavorare nel migliore dei modi si ripercuote sulla sicurezza dei cittadini”, ha aggiunto. “Stiamo facendo uno sforzo: lo considero l’inizio di un lavoro e sono molto soddisfatta”, evidenzia il premier che aggiunge, “una serie di norme che servono a intervenire su temi propri della sicurezza, dall’accattonaggio alle occupazioni abusive, e abbiamo fatto del nostro meglio per colmare alcune lacune e consentire alle forze dell’ordine per essere tutelate nel lavoro che fanno”.

Cooperazione e commercio

Tornando ai temi dell’incontro a Zagabria Giorgia Meloni considera importante il livello di cooperazione commerciale raggiunta con la Croazia.
“In materia di cooperazione”, ricorda il premier come l’Italia “sia il principale partner commerciale della Croazia”. Inoltre “siamo un investitore strategico a livello bancario e finanziario. Italia e Croazia devono lavorare sempre più insieme e in modo sinergico”, propone il presidente del Consiglio. “Nel mio primo anno di governo ci siamo spesso trovati d’accordo con il primo ministro: cultura, energia, difesa, un settore in cui possiamo rafforzare le nostre relazioni”.

Una visita dopo 20 anni

Il primo ministro Croato, Andrej Plenković da parte sua conferma l’amicizia e i progetti di cooperazione. “Sono particolarmente lieto che la presidente Meloni sia la prima premier a visitare la Croazia dopo vent’anni”. “Con la presidente Meloni si è discusso della minoranza italiana: era presente anche l’onorevole Furio Radin, rappresentante della minoranza italiana al Sabor”, prosegue il premier croato. “Ci sono 14 mila rappresentanti della minoranza italiana in Croazia e rappresentano un elemento importante nei nostri rapporti”, fa presente Plenkovic. “La Croazia ringrazia l’Italia per il sostegno all’adesione di Zagabria all’Ocse”, sottolinea il premier croato, che pone in evidenza come l’Italia sia uno dei principali partner del Paese balcanico, e “l’anno scorso”, sottolinea infine Andrej Plenković “l’interscambio ha raggiunto i 9 miliardi di euro. Quest’anno questo dato potrebbe essere anche migliore”.

I dati dell’interscambio

Nel 2022 l’Italia è stata il primo partner commerciale della Croazia con un interscambio pari a 8,2 miliardi di euro (+4,2 per cento rispetto al 2021) e un saldo positivo pari a 2,7 miliardi di euro. L’export italiano è stato pari a 5,4 miliardi di euro (+49,4 per cento), mentre l’import ammontava a 2,7 miliardi di euro (+30,1 per cento). Nel Paese balcanico sono presenti circa 400 imprese italiane ma ci sono ancora notevoli opportunità di ulteriore crescita in termini di cooperazione, in particolare nel settore energetico. La Croazia sta investendo sia sul fronte della differenziazione delle fonti – si pensi al rigassificatore di Krk/Veglia, recentemente espanso per rispondere alla crescente domanda proveniente dai Balcani occidentali – sia su quello della transizione energetica, un’attività che vede l’Italia direttamente coinvolta come dimostra la partecipazione alla cosiddetta “Valle dell’idrogeno” nel Nord Adriatico con Slovenia e Friuli Venezia Giulia).

Il business forum a Zagabria

Il presidente del Consiglio evidenzia come sia necessario dare un forte mandato al comitato interministeriale e al business forum che si terranno a Zagabria il prossimo anno: “Serve a rafforzare il nostro ruolo nella nostra regione comune”, indica il premier. “Intendiamo incrementare la cooperazione proprio nel mare: economia blu, strategia, reti d’interconnessione, politica estera: vuol dire molte cose che Italia e Croazia vogliono fare insieme”.

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