giovedì, 2 Maggio, 2024
Economia

Inflazione al ‘collasso’ nel mese di ottobre

l processo di riduzione dei prezzi, registrato già nei mesi precedenti, segna una netta accelerata nel mese di ottobre: la conferma arriva dai dati preliminari Istat che indicano un crollo a +1,8% su base annua (un dato che non si registrava da luglio 2022) rispetto al +5,3 del mese precedente, mentre su base mensile si registra un +0,1% contro il +0,2% di settembre. Anche l’inflazione di fondo, che riguarda la varietà di beni e servizi che consumiamo regolarmente per puro piacere, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, registra un evidente calo rallentando da +4,6% a +4,2%.

Prezzi degli energetici in calo

La discesa registrata durante il periodo si deve soprattutto al consistente rallentamento su base tendenziale dei prezzi degli energetici, sia non regolamentati (da +7,6% a -17,7%) che regolamentati (da -27,9% a -32,7%) e, in misura minore, alla dinamica degli Alimentari non lavorati (da +7,7% a +5%) e lavorati (da +8,9% a +7,4%). Effetti solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,7% a +4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,8% a +4%).

Crescita dei servizi stabile

Frena anche la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +6% a +0,1%), mentre quella dei servizi resta stabile (a +4,1%), riportando il differenziale tra il comparto dei servizi e quello dei beni su valori ampiamente positivi (+4% da -1,9% di settembre). Rallentano ulteriormente rispetto al mese precedente i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +8,1% a +6,3%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +6,6% a +5,6%).

“Peggioramento dei prezzi non è da escludere”

L’Ufficio Studi Confcommercio, commentando le stime preliminari sull’inflazione, ha evidenziato che “la variazione congiunturale dei prezzi in ottobre è stata inferiore alle attese (-0,1% rispetto a una stima di +0,5%), in ragione di una sopravvalutazione della dinamica dei prezzi degli energetici regolamentati e di una riduzione più consistente del previsto per i servizi ricettivi e di ristorazione (-1,0% rispetto alla previsione di -0,4%)”. Secondo il direttore dell’Ufficio Studi Mariano Bella, “lo scenario favorevole è tuttavia messo in discussione dalle tensioni geopolitiche”, conclude il direttore aggiungendo che “non si può escludere un peggioramento delle condizioni dei prezzi delle materie prime energetiche in caso di prolungamento ed estensione dei conflitti in corso”.

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