giovedì, 2 Maggio, 2024
Economia

Previdenza. Pressing dei sindacati. Cambiano Opzione donna e Ape sociale

Ai sindacati non bastano più i “tavoli tecnici”, per la riforma delle pensioni. Chiedono scelte concrete e numeri su quanto il Governo intenda investire nella Manovra. Ieri all’ennesimo faccia faccia, questa volta sulla previdenza complementare, con i tecnici dell’osservatorio del Ministero del Lavoro, la segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione risponde in modo duro, per lei si tratta di: “appuntamenti di facciata, incapaci di produrre alcun risultato. Se è una scelta politica ne prendiamo atto, e il 7 ottobre saremo in piazza anche per rivendicare le nostre proposte sulla previdenza”. A sollecitare iniziative è anche la Uil. “Abbiamo chiesto al Governo di riaccendere le luci sulla previdenza complementare”, spiega il sindacato, “attraverso una campagna istituzionale di informazione, al fine di incrementare le adesioni ai fondi pensione. Occorre accentuare la fiscalità incentivante che valorizzi l’investimento previdenziale”.

Fondi, no a soggetti privati

Nel merito della previdenza complementare la segretaria confederale della Cgil, Lara Ghiglione sollecita
il Governo affinché “rimedi all’errore commesso con il decreto 98/2023, con il quale, senza alcuna condivisione con le parti sociali, ha deciso di assegnare ad un soggetto privato le funzioni e le risorse per la promozione della previdenza complementare”, puntualizza l’esponente sindacale, “Come Cgil riteniamo rilanciare la previdenza complementare a partire dai giovani, ma crediamo sia sbagliato, nel metodo e nel merito, quello che il Governo ha deciso di fare con questo blitz, e chiediamo che nei decreti attuativi previsti a ottobre si faccia un passo indietro”. Stessa richiesta arriva dalla Uil che chiede al Governo di eliminare la “gravissima scelta di affidare ad Assoprevidenza i fondi del comitato pubblico per la diffusione dei fondi pensione”.

Complementare più ampia

Per i sindacati bisogna poi allargare le maglie della platea che potrà beneficiare della previdenza complementare e che “sia riconosciuta al personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico”.
Per la Ghiglione: “è importante riportare la tassazione sui rendimenti a parametri precedenti e più vantaggiosi per chi aderisce, ed è fondamentale promuovere le condizioni, anche attraverso la leva fiscale, perché i fondi negoziali investano nell’economia reale, innanzitutto al fine di creare nuova e buona occupazione e determinare un maggiore sviluppo del Paese”. Infine la Cgil mostra il suo disappunto per l’assenza al tavolo degli esponenti politici di Governo.

“Torniamo a ripetere”, conclude la segretaria confederale, “che gli incontri tecnici in assenza di un’interlocuzione vera con il Ministero sui punti affrontati e senza un confronto degno di tale nome con il Governo rischiano di diventare appuntamenti di facciata, incapaci di produrre alcun risultato”.

Le ipotesi in campo

Da parte del Governo, invece, si studia la possibilità di rendere la riforma previdenziale più vantaggiosa non solo per le casse dello Stato e dell’Inps ma anche per quanti, in particolare le lavoratrici, concedendo una maggiore flessibile in uscita. Si tratterebbe, secondo alcune fonti, degli anticipi vincolati al ricalco contributivo dell’assegno.  Un ricalcolo che preveda condizioni meno gravose per i lavoratori. Si tratta comunque di sciogliere parecchi nodi, il primo e più stringente quello delle risorse. Il Governo è alla ricerca  di fondi per sostenere il ripristino di Opzioni Donna, nelle versione 2022, il prolungamento di Quota 103 anche nel 2024 e l’ampliamento del bacino dell’Ape sociale.

In attesa del Nadef

Tre misure per le quali non basteranno i 1-1,5 miliardi che sono messi a disposizione. In più l’Inps dovrà impegnare altre risorse da destinare all’indicizzazione degli assegni pensionistici. Somme che saranno cospicue vista l’andatura ancora sostenuta dell’inflazione. Il ministero dell’Economia per voce dello stesso ministro Giancarlo Giorgetti ha posto, in più occasioni, l’accento sul fatto che la Manovra non potrà accontentare tutti, e il capitolo previdenza, rispetto ad altre emergenze rischia di rimanere senza ulteriori coperture. Il quadro sarà tuttavia più chiaro a fine settembre. Il Governo presenterà la Nota di aggiornamento al Documento economico e finanziario. Solo con numeri alla mano sarà infine possibile prendere delle decisioni.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Draghi alla maggioranza: “Siete pronti a ricostruire il patto di fiducia?”

Maurizio Piccinino

Per Conte una mission impossible 4

Giuseppe Mazzei

Le cryptovalute, ora, fanno paura anche a Xi

Ranieri Razzante*

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.