Il progetto “Giovani Fuori Classe” promosso da Roma Capitale ha coinvolto circa 3000 giovani del territorio in una progettualità triennale di prevenzione e contrasto alla dispersione scolastica. Il progetto, partito a settembre 2016, si è rivolto agli studenti tra gli 11 e i 13 anni di 11 istituti comprensivi della città, privilegiando quelli collocati nelle aree dove i Piani Sociali dei Municipi davano rilevanza al fenomeno della dispersione scolastica e al bisogno di interventi che la prevengano e la contrastino.
L’obiettivo è stato quello di sostenere i giovani verso il conseguimento del diploma di scuola secondaria di primo grado e nella prospettiva del successivo percorso formativo. Le attività hanno compreso sportelli d’ascolto per studenti, docenti e genitori, consulenza psicologica ed educativa, sostegno educativo-scolastico individuale e laboratori, in particolare per l’accoglienza classi prime e l’orientamento classi terze, inclusione, gestione di emozioni e conflitti e prevenzione rispetto al bullismo.
Le azioni messe in campo hanno puntato anche a contribuire allo sviluppo della personalità, a livello individuale e relazionale, a prevenire e contrastare situazioni di disagio psico-sociale e relazionale, a offrire sostegno alle famiglie e a promuovere e sostenere reti scolastiche e territoriali, con il coinvolgimento attivo di studenti, docenti e genitori. Il progetto è stato approfondito nei giorni scorsi in un convegno promosso presso la sala della Protomoteca in Campidoglio aperto con i saluti dell’assessore alla Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma Capitale Veronica Mammì, a cui hanno partecipato anche circa 50 studenti coinvolti nel progetto insieme a rappresentanze degli istituti comprensivi e delle tre cooperative affidatarie del servizio, Apriti Sesamo, Rifornimento in Volo e Magliana Solidale, e Anna Salerni dell’Università Sapienza.
L’assessore Mammì ha sottolineato come “una catena di insuccessi sul piano dell’apprendimento possa contribuire a creare, nello studente, una situazione di marginalità psicologica e scolastica, che si può accompagnare anche ad una marginalità sociale, determinando così un circolo vizioso che rischia di demotivare progressivamente i giovani nella loro vita”. Un altro fenomeno da contrastare in questo senso è quello del bullismo e cyberbullismo, ed è proprio in questa direzione che Mammì punta a fare ulteriori investimenti “insieme a progettualità per i giovani contro la dispersione scolastica, le dipendenze da Internet e la violenza di genere”. (Italpress)