sabato, 27 Aprile, 2024
Economia

Fisco, assunzioni e controlli I.A, arriva l’Anonimometro dubbi sulla privacy

L'Agenzia delle Entrate  punta su un algoritmo per scovare gli evasori fiscali

Non solo Intelligenza artificiale, l’Agenzia delle Entrate e Riscossioni rafforza il suo staff con un piano che scatterà a settembre. In arrivo le selezioni di 3.970 funzionari e funzionarie da destinare alle attività tributarie e 530 ai servizi  di verifiche immobiliari. Le due selezioni rientrano nel piano assunzioni con cui l’AdE punta ad ampliare l’organico di circa 11mila unità entro la fine del 2024. L’obiettivo anti evasione vede l’alleanza di due strategie, una di professionisti in carne ed ossa e una virtuale con l’intelligenza artificiale. Entrambi i settori si beneficeranno del cosiddetto “Anonimometro”: algoritmo che facilita la caccia agli evasori fiscali. Il Piano appena stato messo a punto dell’Agenzia delle Entrate dovrebbe entrare in funzione a breve, dopo che l’AdE avrà soddisfatto tutte le prescrizioni del Garante della Privacy.

I dubbi da risolvere

L’Animometro è uno strumento capace di incrociare megadati, archivi, banche dati e conti correnti in modo da estrapolare informazioni utili per rintracciare chi evade le tasse o chi non le hai mai pagate. Un altro termine difficile che però farà parte del nuovo armamentario è “pseudonomizzazione”; significa garanzia di protezione dei dati e della privacy per fare in modo che l’analisi possa avvenire sempre in forma anonima fino a quando i funzionari autorizzati non decidono di approfondire le eventuali anomalie riscontrate e avviare i veri e propri controlli fiscali.

Prodotto di AdE e Sogei
L’Anonimometro, dunque, con la pseudonomizzazione, dovrebbe avere la duplice funzione di facilitare il lavoro dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate, ma allo stesso tempo di circoscrivere i controlli alle persone con più elevata proponesione all’evasione. Insomma riuscire a selezionare all’interno della massa di oltre 41 milioni di italiani che pagano le tasse dei sotto insiemi più maneggevoli nei quali si potrebbero nascondere sacche di irregolarità, anomalie e di avasione vera e propria. L’algoritmo, che funziona in fasi progressive; dall’individuazione della platea da controllare fino alla predisposizione di liste di nominativi sui quali avviare l’iter di verifica, tecnicamente è di tipo “stocastico”, prodotto interamente con il supporto di un partner tecnologico scelto dall’AdE, che è Sogei SpA e che ha già in essere contratti di fornitura.

Rispettare la privacy
Le informazioni sull’uso dell’algoritmo che l’Agenzia delle Entrate ha divulgato pubblicamente sono state conseguenti alle indicazioni di trasparenza imposte dal Garane della privacy che, tra l’altro, in passato aveva già dato il via libera al Redditometro e che, questa volta, ha autorizzato soltanto “al fine di analizzare rischi e fenomeni evasivi/elusivi tramite l’utilizzo dei dati presenti nell’archivio dei rapporti finanziari e l’incrocio degli stessi con le altre banche dati di cui dispone l’agenzia delle entrate” e contemporaneamente ha chiesto una serie di condizioni da soddisfare e testare. Insomma attenzione alle garanzie dei cittadini e i nominativi devono essere estrapolati soltanto in una fase successiva alle estrapolazioni dell’Anonimometro, come d’altronde dice il nome stesso.

Ecco come funziona
L’Agenzia, ad esempio, può indagare sulla base dei dati che possiede in archivio per individuare anomalie rilevanti nella distribuzione di alcune variabili quali ad esempio, il numero di accessi alle cassette di sicurezza, la frequenza dell’apertura e/o chiusura di rapporti, l’elevata numerosità di conti correnti e altre tipologie di rapporti finanziari. Oppure una platea iniziale può essere costituita dai titolari di partita Iva, che operano in uno specifico settore economico e che dichiarano ricavi o compensi inverosimili per la categoria di appartenenza, alla luce di alcuni elementi desumibili dalle banche dati adisposizione dell’Agenzia, quali i costi per le materie prime, le spese per il personale, etc.; il riscontro con le movimentazioni in avere risultanti sui conti correnti, indicative della possibile presenza di ricavi o compensi non dichiarati, permette di selezionare contribuenti a maggior rischio fiscale, da sottoporre ad attività istruttoria.

I nuovi funzionari
Secondo alcuni documenti sviluppati dall’Agenzia, sull’analisi di rischio e la logica degli algoritmi, il nuovo metodo, sviluppato con supporto dell’Intelligenza artificiale, privilegia la prevenzione rispetto alla repressione. Questo dovrebbe diminuire la pressione generica su tutti i cittadini, e anche gli oneri amministrativi, e aumentarla, invece, su quelli a maggiore pericolosità tributaria. “Abbiamo spostato l’asticello vero l’alto”, ha spiegato il presidente dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini; secondo il quale entro il 2025 con questi nuovi strumenti, l’aggiornamento dei servizi telematici e interventi sul contezioso si dovrebbero aggiungere altri 2,8 miliardi dalla lotta all’evasione fiscale.

Dieci anni fa l’evasione fiscale era stimata in 85 miliardi di euro. Nel 2019 è scesa a 75, dopo l’introduzione della fatturazione elettronica. Nel 2022 sono stati recuperati 20 miliardi in un solo anno e in questo 2023 è previsto un ulteriore recupero di oltre 1,3 miliardi di euro. Ma recupero e riduzione dell’evasione fiscale non sono la stessa cosa: e mentre l’evasione ha un trend discendente, il recupero dipende dagli strumenti che si utilizzano e dalle capacità di indagini e l’Anonimometro dovrebbe aiutare molto. E così, ora, il presidente Ruffini alza l’asticella e stima che si punterà a un 15% in più di incassi dagli evasori. Intanto l’Agenzia delle Entrata cerca anche uomini e donne attraverso due bandi appena chiusi. Da settembre, saranno selezionati 3.970 funzionari e funzionarie da destinare alle attività tributarie e 530 ai servizi di pubblicità immobiliare. Le due selezioni rientrano nel piano assunzioni con cui l’AdE punta ad ampliare l’organico di circa 11mila unità entro la fine del 2024.

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