lunedì, 16 Dicembre, 2024
Società

Giornata dell’Infanzia: 250 milioni vivono in zone di guerra

Nel corso degli anni, la Comunità Internazionale ha preso consapevolezza del dramma vissuto da milioni di bambini in tutto il mondo vittime di violenza e abusi fisici, mentali ed emotivi. Perché nessuno si voltasse dall’altra parte, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito la “Giornata Internazionale dei Bambini innocenti vittime di aggressioni”, da celebrarsi ogni 4 giugno di ogni anno. La decisione di istituire questa giornata speciale risale al 19 agosto 1982, quando l’Onu si dichiarò “sconvolta dal grande numero di bambini palestinesi e libanesi innocenti vittime degli atti di violenza perpetrati da Israele”.

Attraverso la risoluzione ES-7/8, l’Assemblea volle sottolineare l’importanza di proteggere tali diritti e sensibilizzare l’opinione pubblica sul loro dolore e la loro sofferenza. La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, adottata il 20 novembre 1989, rappresentò un importante punto di riferimento a livello globale, stabilendo un meccanismo di controllo attraverso il quale gli Stati aderenti devono presentare rapporti periodici sul fenomeno. Attualmente la Convenzione è stata ratificata da 196 Stati, il che la rende il trattato sui diritti umani con il più alto numero di Stati firmatari.

Tuttavia, nonostante i progressi dagli Stati membri, negli ultimi anni il numero delle violazioni perpetrate nei confronti degli piccoli è in aumento, soprattutto nelle zone di guerra. 250 milioni di loro vivono in aree colpite dai conflitti e sono proprio loro a subire le conseguenze più gravi, venendo reclutati dalle milizie, sottoposti a violenze sessuali, rapiti e persino uccisi in attacchi contro obiettivi sensibili come scuole e ospedali. Rientrano tra i molteplici programmi dell’Unicef la prevenzione e il trattamento dell’HIV/AIDS, monitoraggio della salute dei minori affetti da malnutrizione e promozione del diritto all’istruzione, quest’ultimo un importante contributo per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni. Ma l’impegno intergovernativo non è sufficiente senza il contributo di ogni singolo Stato.

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, adottata nel 2015, rappresenta un impegno globale per raggiungere obiettivi di sviluppo sostenibile e garantire un mondo più sicuro, attraverso la riduzione dei conflitti e della povertà, l’accesso all’acqua e al cibo, l’istruzione, mirando a creare le condizioni necessarie per una crescita equa e sostenibile. Nel 1983 l’allora Segretario delle Nazioni Unite, Javier Perez de Cuellar, dichiarò che era un dovere sacro garantire a tutti i bambini, senza eccezioni, di godere di una tutela speciale. Sono necessari, perciò, sforzi congiunti da parte di tutti: Governi, organizzazioni internazionali e società civile, perché i diritti dei minori siano davvero rispettati e protetti in ogni angolo del mondo.

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