martedì, 16 Aprile, 2024
Politica

Meloni a Londra, imprenditori e Made in Italy. Siglato patto su migranti, economia e clima

Inizia con un ricevimento all’ambasciata italiana, alla presenza di investitori e imprenditori italiani e britannici, dove sarà presente anche il ministro dell’Agricoltura, Lollobrigida, la seconda giornata britannica del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Sempre oggi a Londra si terrà un’agenda parallela a quella istituzionale, concentrata sulla promozione del made in Italy.

Amicizia da consolidare

Intanto si tirano le donne del primo giorno di visita di Giorgia Meloni nella capitale inglese. Il premier ha firmato un memorandum d’intesa su difesa e migranti, clima, energia ed economia insieme al primo ministro inglese Rishi Sunak. Il colloquio si è protratto per circa due ore. Il memorandum firmato dai due leader prevede una intesa su difesa e migranti, con iniziative congiunte anche su clima, energia ed economia. Comune, inoltre, è stato ribadito nel faccia a faccia tra i due primi ministri, la posizione di Roma e Londra sul dossier Ucraina.

Reciproca convergenza

I toni dell’incontro sono stati amichevoli e di reciproca convergenza sui problemi da affrontare. “Un’amicizia che si basa su decenni di collaborazione ma che ora riparte, come in un nuovo inizio”, ha spiegato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Sunak ha replicato con un cordialissimo

benvenuto in italiano, “grazie Giorgia di essere venuta a Londra”. Il primo ministro britannico ha voluto riaffermare come Italia e Regno Unito possano “fare molto di più” per rafforzare le loro relazioni bilaterali. Mentre di rapporti solidi ha parlato nelle dichiarazioni che hanno preceduto il colloquio anche il primo ministro britannico: “La nostra amicizia si basa su decenni di collaborazioni, nel G7 e nella Nato. Ma anche sullo stretto legame tra la nostra gente e la nostra economia”, ha ricordato Sunak. “La nostra relazione bilaterale è molto forte”, ha detto Sunak al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell’incontro a Downing Steet. “Ricordo che l’anno scorso sono stato molto orgoglioso di annunciare insieme a te il programma di cooperazione Global Combat Air Programme (Gcap)”, ha sottolineato Sunak.

Relazioni, il nuovo inizio

La firma di un accordo sulla cooperazione bilaterale, viene spiegato dai due leader, “corona l’ottimo stato delle relazioni fra le due nazioni e rilancia il dialogo strategico a tutto tondo con un partner e alleato chiave come il Regno Unito, soprattutto alla luce delle molteplici sfide a livello globale, in particolare la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, che rappresenta una minaccia concreta alla sicurezza e ai valori comuni”. Italia e Regno Unito, sottolineano fonti italiane, sono uniti da una storica amicizia oltreché da forti legami economici e condividono una visione comune su molte questioni internazionali a partire dal forte impegno per la sicurezza e la stabilità dell’Europa, dell’Euro-Atlantico e della più ampia comunità internazionale attraverso un approccio multilaterale con al centro le Nazioni Unite.

“È un nuovo inizio”, così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è rivolta al primo ministro britannico, Rishi Sunak. “Sono molto felice di essere qui”, ha aggiunto, “sono convinta che possiamo fare un buon lavoro insieme”. “Grazie Giorgia benvenuta a Londra”, le ha detto in italiano Sunak, ringraziandola poi anche in inglese, di fronte a telecamere e fotografi: “È un grande piacere averti qua”.

“I valori di Regno Unito e Italia sono allineati”, ha detto il premier britannico nell’incontro a Downing Street con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il primo ministro ha aggiunto che i due Paesi collaborano sulle stesse sfide, come l’invasione illegale dell’Ucraina e il contrasto all’immigrazione illegale, ricordando la stretta “amicizia” tra Londra e Roma, alleate nella Nato. Ha citato la collaborazione militare nell’ambito del Global Combat Air Program e detto che c’è “molto da discutere oggi” per rafforzare i legami fra i due Paesi.

Clima, economia, innovazione

L’intesa mette a sistema iniziative congiunte in ambiti di collaborazione prioritari (sicurezza e difesa, energia, clima e ambiente, migrazione, economia, scienza e innovazione) e permette di consolidare le ampie convergenze con Londra sul piano internazionale.

Memorandum Italia-Gb

Un “partenariato strategico” fra Italia e Regno Unito per contenere l’immigrazione e favorire una svolta nella cooperazione internazionale contro i “traffici illegali” di esseri umani: denunciati alla stregua di un’emergenza. C’è anche questo nel memorandum d’intesa bilaterale post Brexit fra Italia e Regno Unito firmato a Londra da Giorgia Meloni e Rishi Sunak, leader conservatori della leva dei quarantenni da pochi mesi al governo, protagonisti di un colloquio a Downing Street all’insegna di una sintonia generalizzata che sulla questione dei migranti sfiora l’identità di vedute: figlia di una situazione la quale vede i due Paesi esposti rispettivamente sulla rotta mediterranea degli sbarchi e su quella della Manica.

Il memorandum è una sorta di documento cornice suddiviso in numerosissimi punti e in 7 capitoli preceduti da una premessa sui “valori condivisi” esaltati da Rishi al momento di accogliere. “Amicizia consolidata dalla comune appartenenza “al G7 e alla Nato”, dall’allineamento sulla risposta alle crisi del presente (in primis alla linea dura di fronte alla Russia per “l’invasione illegale dell’Ucraina”), e ribadito – anche dopo il divorzio di Londra da Bruxelles – dalla formalizzazione recentissima del progetto congiunto di un nuovo caccia europeo di prossima generazione.

Sicurezza globale e clima

Il testo include sezioni sul rafforzamento della collaborazione nell’ambito della politica estera, della sicurezza globale e dalla difesa; dei cambiamenti climatici, dell’energia e dell’ambiente; della giustizia e delle indagini di polizia; della democrazia e della promozione del dialogo con le società civili in giro per il mondo; della politica economica, della scienza e dell’innovazione.

Migrazione tema comune

Ma un capitolo a parte è dedicato unicamente proprio all’allarme sulle migrazioni, separato da tutto il resto. Come a sottolineare la specifica sensibilità politica (oltre che elettorale) dei due governi in materia: affrontata da poco in entrambi i Paesi con iniziative legislative e politiche – stringenti quanto severe nelle intenzioni – che non hanno mancato di suscitare dibattito, contestazioni e polemiche anche roventi. Il capitolo è suddiviso in 5 passaggi impegnativi. Il primo evoca il comune riconoscimento “dell’importanza di contrastare urgentemente la sfida dell’immigrazione illegale”; il secondo annuncia la volontà di coordinarsi per far crescere la cooperazione sia su scala bilaterale, sia nei rapporti fra Regno Unito, Ue, Frontex e agenzie internazionali varie; il terzo fa riferimento esplicito all’obiettivo condiviso di “un cambio di passo nel nostro approccio alla politica migratoria”, che punti a renderne “prioritaria la dimensione esterna” come “soluzione strutturale per prevenire la migrazione illegale e stabilizzare i flussi”; il quarto rilancia la strategia di aiutare i Paesi di provenienza, a cominciare “dall’Africa e dai Balcani”, in modo da “affrontare le cause profonde” del fenomeno con azioni congiunte di sostegno allo sviluppo; infine, il punto 5 delinea la prospettiva di dare “un seguito concreto” a queste indicazioni di principio definendo “rapidamente una serie d’iniziative specifiche sull’immigrazione attraverso un Partenariato Strategico” ad hoc fra Roma e Londra.

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