martedì, 14 Maggio, 2024
Esteri

Pfizer critica lo stop sulla pillola abortiva decisa da giudice del Texas

Più di 200 case farmaceutiche guidate da Pfizer hanno firmato una lettera aperta contro la decisione del giudice federale del Texas, Matthew Kacsmaryk, di sospendere il farmaco mifepristone, il metodo di aborto più comunemente usato negli Stati Uniti. La lettera, datata venerdì, criticava Kacsmaryk per aver emesso la sentenza pur non avendo alcuna formazione scientifica. Per i firmatari, la decisione ha minato l’autorità bipartisan concessa dal Congresso alla Food and Drug Administration di approvare e regolamentare medicinali sicuri ed efficaci per ogni americano. “La decisione ignora decenni di prove scientifiche e precedenti legali – hanno scritto i produttori del farmaco – L’atto di interferenza giudiziaria del giudice Kacsmaryk crea un precedente per la diminuzione dell’autorità della FDA sulle approvazioni dei farmaci, creando incertezza per l’intera industria biofarmaceutica”. Oltre al CEO di Pfizer ,Albert Bourla, la lettera è stata firmata da rappresentanti di Merck e Biogen, nonché da gruppi no profit del settore come il Center for Medicine in the Public Interest.   Nella sentenza della scorsa settimana, Kacsmaryk si è schierato con un gruppo anti-aborto che aveva contestato l’approvazione decennale del farmaco da parte della FDA. “La Corte non prende alla leggera il processo decisionale della FDA –  ha affrmato Kacsmaryk nella sua decisione. “Ma la FDA ha acconsentito alle sue legittime preoccupazioni sulla sicurezza, in violazione al suo dovere statutario, sulla base di ragionamenti e studi chiaramente infondati che non hanno supportato le sue conclusioni”. È probabile che il caso arrivi alla Corte Suprema. Separatamente, il principale gruppo di influenza nell’industria farmaceutica, PhRMA, ha rilasciato una dichiarazione affermando che la sentenza di Kacsmaryk mina il processo di regolamentazione. “La FDA è il gold standard per determinare se un medicinale è sicuro ed efficace da usare per le persone – ha affermato l’organizzazione – Sebbene PhRMA e i nostri membri non siano parte di questo contenzioso, il nostro obiettivo è garantire un ambiente politico che supporti la capacità dell’agenzia di regolamentare e fornisca l’accesso ai medicinali approvati dalla FDA”.

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