venerdì, 3 Maggio, 2024
Economia

Compliance fiscale nuovo rapporto tra Fisco e contribuente

La legge delega al Governo per la riforma fiscale prevede un rafforzamento della compliance tra Amministrazione finanziaria e contribuente in tutte le fasi amministrative del procedimento tributario recependo anche i principi del diritto dell’Unione europea e internazionale.

Si punta alla tax compliance volontaria attraverso:

– l’istituzione del concordato biennale per i soggetti di minore dimensione;

– il rafforzamento della cooperative compliance per i soggetti più grandi.

La compliance fiscale va individuata nella  Legge 11 marzo 2014, n. 23, contenente la delega al Governo per la realizzazione di un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita.

Questa legge, infatti, ha introdotto una vera e propria rivoluzione in materia fiscale, già a partire dal suo obiettivo, ovverosia quello di modernizzare il rapporto Fisco-contribuente, rendendolo più semplice e cercando di stimolare un rapporto di cooperazione e collaborazione reciproca, incentivando in tal modo l’assolvimento spontaneo degli obblighi tributari e favorendo l’emersione spontanea delle basi imponibili.

La compliance fiscale porta  una serie di vantaggi:

  • l’introduzione di nuove forme di comunicazione tra Fisco e contribuente;
  • la previsione di più ampie possibilità di correzione spontanea degli errori e delle omissioni da parte del contribuente. Ciò, in particolare, è divenuto possibile grazie alla revisione dell’istituto del cosiddetto ravvedimento operoso; è strumento deflattivo del contenzioso infatti la caratteristica principale che accomuna tutti questi istituti è quella di consentire al contribuente di regolarizzare la propria situazione fiscale senza che l’Amministrazione Finanziaria debba instaurare un giudizio tributario nei suoi confronti.

Inoltre ha previsto che l’Agenzia delle Entrate debba mettere a disposizione dei contribuenti gli elementi di cui è in possesso nei loro confronti, in modo da consentire un corretto adempimento degli obblighi dichiarativi o per porre rimedio a eventuali errori o omissioni, mediante l’istituto del ravvedimento operoso.

La finalità di queste nuove forme di comunicazione, quindi, è quella di assicurare a ciascun cittadino la possibilità di adempiere in maniera corretta e completa ai propri obblighi fiscali, non soltanto con riferimento agli aspetti oggetto di segnalazione, ma anche con riguardo alle eventuali ed ulteriori irregolarità commesse nel tempo.

Il ravvedimento operoso  che è un istituto di recente introduzione  consente al contribuente di sanare il proprio debito tributario nei confronti del Fisco, versando a quest’ultimo il tributo maggiorato di una sanzione ridotta rispetto a quella che gli sarebbe invece stata inflitta nel caso in cui fosse stata contestata dall’Amministrazione finanziaria, unitamente agli interessi.

Pertanto Il disegno di legge delega approvato  dal Consiglio dei Ministri 16 marzo 2023, n. 25 per la riforma del sistema fiscale  prevede il potenziamento della compliance, sia nella fase dell’adempimento spontaneo sia in quella del controllo (con il pieno utilizzo delle banche dati e dell’intelligenza artificiale) e, al contempo la garanzia della partecipazione del contribuente nella fase istruttoria,  mentre sul versante della riscossione la direzione è quella della graduale dismissione del ruolo .

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