giovedì, 25 Aprile, 2024
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Meloni: “Basta calunnie su Cutro”. Duro scontro con Conte su Kiev. Calenda: Lega assente, Governo in crisi

Vertice europeo. Ok della Camera alla linea del Presidente del Consiglio su migranti, energia e aiuti a Kiev 

Arriva dopo un dibattito polemico con punte al vetriolo con sullo sfondo il giallo delle assenze leghiste, il via libera della Camera alla risoluzione di maggioranza relativa alle comunicazioni del presidente Giorgia Meloni sul prossimo Consiglio europeo.

Vertice che si terrà oggi e domani 24 marzo, su temi come la guerra in Ucraina, l’energia e i migranti.

Il confronto parlamentare si è concluso ieri pomeriggio con la risoluzione di maggioranza approvata anche una parte della risoluzione del Terzo Polo, su cui sono arrivati anche i voti della maggioranza. Respinti, invece, tutti gli altri testi presentati dalle opposizioni.

Repliche e accuse incrociate

“Risponderò prevalentemente alle cose che non condivido”, rivela il presidente del consiglio Giorgia Meloni nel prendere la parola, “cercando di guadagnare tempo perché siamo impegnati al Quirinale sempre in vista del Consiglio Europeo, ma sono molte le questioni che non condivido: dico di più”, scandisce Giorgia Meloni, “ho sentito una grande quantità di cose false e la considero una buona notizia” perché per il premier, “quando c’è bisogno di dire cose che non sono vere evidentemente non si ha molto da dire su quello che vero è”. “Partiamo dal tema dell’immigrazione”,  incalza Giorgia Meloni, “il tema principalmente attenzionato. In ben due interventi dell’opposizione si dice che io ho detto che Cutro è una disgrazia e invece è una tragedia”, puntualizza il premier, “Avviare una polemica su una cosa che ho ampiamente detto è francamente bizzarra. Siamo stati lasciati da soli”, sottolinea il presidente del consiglio, “a fare questo lavoro a volte fuori dai confini nazionali”.

Il racconto dei salvataggi

“Dall’inizio del mandato di governo, l’Italia ha salvato 36.500 persone in mare”,  fa presente Giorgia Meloni durante il dibattito alla Camera dei deputati, “Raccontare al cospetto del mondo, di fronte all’immane sforzo che stiamo facendo, è una calunnia non nei confronti del governo ma dello Stato italiano, delle forze dell’ordine, del nostro intero sistema. Volete dire che ci sono uomini delle forze dell’ordine che non salverebbero bambini su ordine di questo governo? E’ una mancanza di rispetto verso di loro”. “Questo governo”, osserva ancora il premier, “è quello che potenzialmente è riuscito a salvare più migranti in relazione alle partenze”.  “Dal 2013 al 2023 secondo i dati dell’Unhcr nel Mediterraneo sono morte 25.692 persone”, ricorda, “Il rischio che qualcosa vada storta è insito nelle partenze. La percentuale di persone che non si è riusciti a salvare è fra le più basse”.

Verità sul naufragio di Cutro

Ancora una volta ieri in Parlamento è riecheggiata la tragedia di Cutro. Dal presidente del consiglio il racconto delle ore precedenti il naufragio.

“Il governo ha sempre sostenuto che la segnalazione di Frontex sui fatti di Cutro era di polizia, di presenza di una nave ma non di difficoltà”, ribadisce Giorgia Meloni rivolta alle opposizioni: “Se c’è bisogno di dire una cosa non vera è perché avete bisogno di portare avanti una versione diversa. Non si stabilisce a monte un colpevole e anche quando le prove non ci sono si continua a raccontare di un colpevole”.

L’Italia e i Paesi del nord Africa

“Il governo”, spiega il presidente del Consiglio, “sta lavorando con risorse, attuazione di strumenti, accordo con i Paesi del Nord Africa per fermare i trafficanti e le partenze illegali. Abbiamo ripristinato il decreto flussi che quando c’erano altri al governo era stato azzerato, cioè non c’erano quote legali per entrare perché tutte le quote erano occupate dagli arrivi illegali, facendo decidere agli scafisti chi poteva entrare in questo Paese, formula che non condivido”.

Cooperazione non predatoria

“L’unico modo per impedire che tragedie come quella di Cutro si ripetano è fermare le partenze illegali, che è quello che sta cercando di fare il governo”, evidenzia il premier, “con un piano articolato rispetto al quale non mi sono chiare invece le alternative proposte”, incalza Meloni, che ricorda: “C’è sicuramente tantissimo da fare, ma siamo d’accordo almeno sul quadro di riferimento? No? Bene”,  fa presente Meloni rivolta ai deputati di centrosinistra, “noi però stiamo lavorando con le implementazioni di risorse e accordi con gli Stati africani per fermare le partenze illegali. Abbiamo ripristinato il decreto flussi che con altri governi restava invece lettera morta”. “Noi lo abbiamo portato ad essere triennale”, prosegue il premier in modo che i migranti potessero avere, “quella vita migliore che gli era stata promessa ma che invece gli era stata negata”. Questo l’obiettivo, ricorda Giorgia Meloni, “che abbiamo lanciato il Piano Mattei. Stiamo facendo un lavoro diplomatico di cooperazione non predatoria, per evitare gli sbarchi ed evitare che le loro risorse vengano messe a rischio da paesi che invece hanno una politica predatoria”.

Il blocco delle partenze

L’impegno del governo, sottolinea ancora il premier è quello degli accordi con i Paesi africani e nel contempo un blocco navale. In questo contesto, spiega Meloni, “ho sempre configurato il blocco navale come proposta europea in collaborazione con l’autorità libica”,  puntualizza Giorgia Meloni: “Pensate di sapere meglio di me cosa dico e cosa penso?”, osserva rivolta ai banche delle opposizioni, “Gli atti lo confermeranno. Io lavoro per un obiettivo di questo tipo, per una missione europea che blocchi le partenze in collaborazione con autorità africane, quindi anche libiche, e con una cooperazione che porti sviluppo”.

L’elettrico non è la panacea

“Non può essere l’Europa a dirci quali sono le tecnologie che devono essere impiegate per la transizione ecologica: è necessario insistere sull’autonomia strategica”, afferma Meloni replicando a un intervento. “L’elettrico non è la panacea di tutti i mali, non mi sfugge che i componenti fondamentali dell’elettrico sono estratti con metodi che devastano l’ambiente, e vengono prodotti in Cina attraverso le centrali a carbone”, osserva ancora il presidente del consiglio. “Metalli e terre rare sono chiamate così perché le tecniche estrattive devastano l’ambiente”. “Rischiamo”, sottolinea il premier, “di passare dalla dipendenza del gas russo a quella dall’elettrico cinese: l’Europa deve lavorare alla propria sovranità su queste tecnologie”.

Case green le modifiche

“La direttiva europea sulle case rischia di diventare inutile: i criteri tecnici e le tecnologie verranno modificati entro il 2025”, afferma Meloni. “Anche gli immobili oggetto di intervento finanziati con le varie misure fiscali potrebbero risultare non idonei perché magari, nel frattempo saranno cambiati i criteri di riferimento”,

Mes, situazione che muta

Altro tema europeo è l’adesione dell’Italia al Meccanismo europeo di stabilità, che vede il premier contrario. “Abbiamo di fronte a una situazione che è continuamente in mutazione provare ad adeguare gli strumenti di cui disponiamo a quella mutazione perché gli strumenti sono mai dei totem, non sono religione o ideologia. Si valutano in base alla loro utilità, in base alla loro efficacia”, sottolinea il presidente del consiglio, “Il Governo ho ribadito che prende seriamente in considerazione la proposta di Confindustria perché crediamo che il Mes, che oggi è uno strumento che non è stato molto spesso utilizzato possa diventare uno strumento reale di sviluppo industriale, sviluppo anche finanziario europeo”.

Superbonus attacco al M5s

l Giorgia Meloni torna a puntualizzare e criticare il Superbonus nel rispondere spie osservazioni critiche dei deputati del M5S, “Dite che noi siamo ‘il governo dell’austerità’ anche se io sono molto distante dall’austerità”, osserva Meloni, “ma se questo significa mettere delle pezze a un provvedimento che ha creato un buco da 40 miliardi per non efficientare davvero gli edifici e ristrutturare per lo più seconde case, creando un debito di 2000 euro a persona anche a chi non ha una casa solo per aiutare le banche a lucrarci sopra, allora si”, puntualizza tra gli applausi della maggioranza, “io sono a favore dell’austerità”.
L’assenza della Lega

Durante le fasi iniziali del dibattito dai banchi delle opposizioni è stato sottolineato criticamente l’assenza in Aula dei ministri della Lega. Per diversi esponenti un vuoto segno di crisi della maggioranza. Per il Centrodestra invece nessuna divisione. “La maggioranza divisa? Noi votiamo un’unica mozione, mentre le opposizioni sono divise e ne votano quattro. Le preoccupazioni espresse dalla Lega non sono questioni divisorie”, racconta Giovanni Donzelli di FdI, intervenendo in Aula, “ma le stesse che abbiamo noi di FdI, ma con la consapevolezza del centrodestra unito che la pace non si costruisce con la vigliaccheria, il centrodestra non fugge di fronte alle responsabuilità ma non dimentica Pratica di mare del governo Berlusconi”.

Calenda: Governo già in crisi?

“La Lega assente dai banchi del governo. L’intervento di martedì in Senato del capogruppo contro la linea della Meloni sull’Ucraina. Questo esecutivo è già in crisi. Per le ragioni sbagliate”. Scrive su Twitter il segretario di Azione, Carlo Calenda, postando una foto dell’emiciclo di Montecitorio.

Pd: nel Governo alleati divisi

“Sulla guerra in Ucraina”, sottolinea la deputata Dem, Marianna Madia, “sosteniamo la posizione con la quale rappresenterà l’Italia: il sostegno al popolo e al governo ucraino e il sostegno a ogni iniziativa volta a disinnescare il conflitto, nessuno vuole l’escalation. Mi sembra che”, osserva Madia citando Meloni “debba però su questo tenere d’occhio con attenzione i suoi alleati, noi faremo altrettanta attenzione dalla nostra parte”.

Conte: da Meloni il voltafaccia

“Ieri lei ha avuto l’audacia di dire che preferirebbe dimettersi piuttosto che andare in Europa come ci sono andato io”, attacca polemico il leader del M5s, Giuseppe Conte, “È inutile ricordarle che il mio governo è andato in Europa e ha portato a casa 209 miliardi. Lei non ha portato nulla e rischia di farci perdere i soldi del Pnrr”. “‘L’Italia esce in piedi. Conte si è battuto’. Sa chi l’ha detto nel 2020?”, scandisce Conte rispondendo al suo interrogativo, “Giorgia Meloni. Complimenti per l’ennesimo voltafaccia”. “Le devo riconoscere”, aggiunge Conte, “che lei la faccia ce la mette, ma è una faccia di bronzo”.

Azione-Iv: sul Mes non convince

“La cosa sul Med non mi convince e credo non convinca anche lei”, osserva Matteo Richetti capogruppo di Azione-Iv, “quando dice che è insufficiente per le turbolenze che dobbiamo affrontare. Ma è come se uno avesse un giubbino troppo leggero per il freddo che fa e allora gira a torso nudo. Io almeno la canottiera sarei per tenerla”.

Mattarella riceve il premier

Al temine del dibattito alla Camera dopo il via libera alla risoluzione di maggioranza, il  presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in vista del prossimo Consiglio Europeo di Bruxelles, ha ricevuto al Quirinale, nel corso della tradizionale colazione di lavoro, il premier Giorgia Meloni e una delegazione di ministri.

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