giovedì, 25 Aprile, 2024
Economia

L’82% delle utilities italiane investe nella digitalizzazione

I settori industriali dell’energia, del ciclo idrico e della gestione dei rifiuti hanno assunto un impegno crescente in direzione della digitalizzazione. Le utilities italiane hanno investito nell’ultimo anno quasi 300 milioni di euro in tecnologie smart meter, nella informatizzazione dei processi aziendali e nello sviluppo di hardware e software per la gestione delle reti.

Con il settore manufatturiero, le utilities sono oggi il settore industriale che, dopo quello bancario e finanziario, a livello nazionale registra il maggior livello di spesa in intelligenza artificiale, contribuendo significativamente al mercato dei big data analytics, che in Italia ha raggiunto un valore di due miliardi di euro nel 2021, con una crescita del +13% rispetto al 2020.

Nel 2021 ben l’82% delle utility ha effettuato almeno un investimento in digitalizzazione, tra ricorso a tecnologie digitali, evoluzione dei modelli organizzativi e innovazione nei modelli di business. Sono alcuni dei risultati che emergono dallo studio realizzato dalla Fondazione Utilitatis in collaborazione con Agici e presentato presso Palazzo Emilio Turati.

L’Italia vanta il primato mondiale di diffusione dei contatori intelligenti nel mercato elettrico (98%), cui si somma il 73% dei contatori intelligenti per il gas (secondo miglior dato dopo l’Olanda). Il settore idrico è invece in ritardo: nonostante solo l’1,3% del totale delle utenze servite registri assenza dei misuratori, manca ancora un diffuso sistema di smart metering, che potrebbe consentire ai consumatori un uso più razionale dell’acqua e una conseguente riduzione dei consumi.

Nel settore energetico, a fronte di investimenti relativamente limitati per la digitalizzazione degli asset, si stimano miglioramenti della produzione e del rendimento tra il 2-10% ma soprattutto una riduzione dei costi tra il 10-30% e una estensione della vita utile degli impianti di generazione fino a 5 anni. Nella gestione dei rifiuti, la digitalizzazione al servizio della tariffa puntuale è un fattore abilitante che può consentire di incrementare la raccolta differenziata anche del 30%. Per il servizio idrico il controllo centralizzato digitale determina benefici nell’ordine del 15% di perdite evitate, del 30% di energia risparmiata e del 20% di produttività.

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