martedì, 17 Dicembre, 2024
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Il 17 nuovo vertice Governo-distributori. Urso: il 20% non indica i prezzi. Sanzioni

Per ora tutti d’accordo, sciopero sospeso, “le polemiche finiscono qui”, dicono i benzinai. Il Governo preso tra più fuochi, annuncia la tregua e tira un sospiro di sollievo. Da Palazzo Chigi arrivano dichiarazioni di buona volontà. Il blocco dei distributori del 25 e 26 è scongiurato, nel contempo il 17 gennaio si terrà un nuovo faccia faccia per mettere a punto strategie e ipotesi per ridurre il pezzo dei carburanti e multare chi specula. Sul fronte sanzioni il Governo è comunque deciso ad andare avanti. Secondo i dati del ministro Urso 4 mila esercenti (il 20% del totale) non espongono i prezzi giornalieri. Per loro scatteranno le multe.

Benzinai, ripristinata la verità

“Apprezzato il chiarimento avuto con il Governo che ripristina una verità inequivocabile: i gestori non hanno alcuna responsabilità per l’aumento dei prezzi, né per le eventuali pretese speculazioni di cui si è parlato”, affermano sodisfatti la Faib, Fegica, Figisc/Anisa, Per quello che riguarda le organizzazioni dei benzinai, le polemiche finiscono qui”. I gestori delle quattro sigle sindacali, tuttavia, non depongono l’arma dello sciopero. Faib, Fegica, Figisc/Anisa ricordano di aver individuato, “un percorso che può portare a rivalutare anche lo sciopero proclamato per fine mese, al momento congelato seppure con la riserva”. La disponibilità comunque c’è.
“Già nei prossimi giorni”, sottolineano i sindacati, “le organizzazioni dei gestori si rendono disponibili ad affrontare i temi sul tavolo e a individuare strumenti anche normativi utili ad affrontare sia la contingenza che soprattutto la prospettiva”.

Iva, tagli e i ipotesi in campo

La prima idea lanciata dal ministro Giorgetti è in “prospettiva”, con l’Esecutivo che valuterà la riduzione delle accise utilizzando la maggiore Iva incassata. Ma è una previsione. Mentre per il 17 gennaio i sindacati chiedono indicazioni concrete. Il confronto per il Governo è stato sollecitato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano “per ascoltare le loro ragioni e confrontarle con le misure che il governo intende adottare e ha adottato”, con lui i ministri Adolfo Urso per il dicastero delle Imprese e del made in Italy e Giancarlo Giorgetti per l’Economia e Finanza, al tavolo anche il Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo. A spiegare la posizione di apertura del Governo è stato il ministro Urso. “Si parla di come sterilizzare eventuali aumenti dell’Iva e questo sarà uno degli argomenti del decreto legge che vedrete pubblicato sulla Gazzetta ufficiale”, ha spiegato Urso, che ha definito “estremamente positivi e anche costruttivi i tavoli con gli operatori a Palazzo Chigi e poi al Ministero con le associazioni dei consumatori. Due facce della stessa medaglia che è quella di riportare in questo settore la maggiore trasparenza possibile al fine anche di controllare l’aumento dei prezzi”.

Sanzioni a chi non indica i prezzi

Il ministro per le Imprese ha tuttavia riferito un dato: sono 4000 i benzinai che non comunicano al ministero i prezzi giornalieri praticati agli automobilisti. Circa il 20% del totale, ha calcolato il ministro. Secondo quanto è emerso durante l’incontro, il Governo in questi casi prevede di incrementare le sanzioni. Fino alla sospensione per chi non comunica i listini al pubblico. Il ministro, inoltre, ha annunciato che pubblicherà sul sito del ministero il prezzo medio dei carburanti, anche a livello regionale.

Accise, ridotte ad alcune condizioni

Sui possibili tagli ha insistito anche il sottosegretario alla presidenza Giovanbattista Fazzolari. “Nel programma”, ha osservato il sottosegretario, “si parla di ‘sterilizzazione’ delle entrate dello Stato su energia e carburanti e automatica riduzione di Iva e accise. Ciò significa che ci siamo impegnati a utilizzare le maggiori entrate Iva che lo Stato dovesse incassare in virtù dell’aumento del prezzo del carburante per ridurre le accise”. Parlando dello sciopero annunciato dai gestori, il sottosegretario aggiunge “dispiace che i distributori si siano sentiti colpiti dal provvedimento del governo: l’atto è stato pensato a loro tutela, non per attaccarli”. “Il taglio delle accise”, conclude Fazzolari, “rimane un’ambizione da realizzare nell’arco di legislatura. Sempre che il contesto economico, geopolitico, oltre che calamità varie e inattese lo consentano”.

Trasporto, discutere le emergenze

Ieri mano mano che i chiarimenti venivano fatti le dichiarazioni hanno cercato di definire i prossimi obiettivi. “È stato un incontro proficuo, c’è stato un chiarimento”, fa presente Giuseppe Sperduto, presidente della Faib Confesercenti, “Ringraziamo il governo, che ha ascoltato le esigenze della categoria. Possiamo dire che siamo nella condizione di sentirci abbastanza soddisfatti perché è stato stabilito a breve di incontrarci di nuovo per fare partire il tavolo tecnico sul settore che chiediamo da tempo. Il tavolo sarà basato su tutti i temi emergenziali di settore”.

La Cgil parte all’attacco

A contestare la decisione del governo di non confermare la manovra sulle accise è il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini che sferza il Centrodestra. “Invece di confermare la manovra sulle accise, hanno fatto i condoni, si sono inventati la flat tax, hanno fatto marchette elettorali”, accusa il leader della Cgil, “Le marchette elettorali del governo le stiamo pagando noi che adesso ci tocca pagare di più la benzina o il gas, o il gasolio”.

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