Il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ha inviato al Governo la richiesta dello stato di emergenza per il sisma iniziato lo scorso 9 novembre, sulla costa marchigiana settentrionale, ed ancora in corso. Come anticipato durante il Consiglio regionale lo scorso giovedì, appena terminata una prima ricognizione si è proceduto ad inviare la richiesta. Infatti, come spiegato dal Presidente nel suo intervento, lo stato di emergenza deve essere suffragato da dati precisi e dettagliati per poter così rappresentare lo stato della situazione a seguito delle scosse.
“Le verifiche dei danni sono ancora in corso e i Comuni le stanno facendo pervenire. In questi giorni continuano ad arrivare le segnalazioni dai territori, anche a seguito del susseguirsi delle scosse che potrebbero ampliare gli effetti dei danneggiamenti segnalati già nelle prime ore. Man mano che le verifiche procedono sui territori si contano nuovi danni al patrimonio edilizio privato, pubblico e storico-culturale, alle strutture ed infrastrutture pubbliche, segnalati da molti Comuni in tutte le aree maggiormente colpite”, ha dichiarato il Presidente. “Non appena sarà disponibile, trasmetteremo la ricognizione completa dei danneggiamenti e la documentazione più di dettaglio”, aggiunge.
Nella lettera trasmessa a Roma, Acquaroli evidenzia come l’andamento del sisma, ancora in corso, stia determinando “conseguenze e ripercussioni sul territorio tali da dover richiedere risorse e poteri straordinari” previsti per gli stati di emergenza. L’evento sismico registrato intorno alle 7 di mattina del 09 novembre 2022 ha raggiunto una magnitudo di 5.7. È la scossa più forte mai registrata nella costa settentrionale marchigiana da quella del 1930. L’epicentro del terremoto è stato localizzato al largo della costa delle Marche settentrionali, nella zona del Mar Adriatico davanti a Pesaro e Fano.