mercoledì, 15 Gennaio, 2025
Economia

Mediterraneo. Silvestrini (Cna): nuova modello di sviluppo per le imprese artigiane europee

Una visione geo politica verso il mare Mediterraneo, per la Confederazione nazionale degli artigiani il futuro è sui grandi temi economici, sociali e ambientali. A sottolinearlo è Sergio Silvestrini, segretario generale Cna. “Il Mediterraneo e la sua ritrovata centralità geopolitica, la storia e la tradizione, l’arte, la contaminazione quale motore di progresso culturale e sociale”.

Nuovo modello di sviluppo

“C’è più di un richiamo simbolico nell’appuntamento promosso dalla Cna a Taormina”, evidenzia Sergio Silvestrini, “con alcune delle organizzazioni europee dell’artigianato e della piccola impresa. Il Mediterraneo e la sua ritrovata centralità geopolitica, la storia e la tradizione, l’arte, la contaminazione quale motore di progresso culturale e sociale”.
Per l’esponente della Cna, le grandi sfide della transizione energetica e digitale, la crisi violente e improvvise rappresentano “il contesto nel quale ridefinire il ruolo dell’Europa e la sua architettura istituzionale”, prosegue Silvestrini, “nonché plasmare un nuovo modello di sviluppo. Le dinamiche sottostanti tuttavia non sono lineari, anzi evidenziano alcune contraddizioni apparenti”.
Stravolgimenti Covid e guerra “L’Europa pro-mercato e del ruolo non intrusivo dello Stato è arretrata”, osserva Silvestrini, “davanti agli stravolgimenti prodotti dalla pandemia e poi dalla guerra. Il massiccio intervento pubblico è stato preferito alla soluzione di mercato, favorito anche dalla crescente sfiducia nei confronti dei meccanismi della concorrenza come dimostrano le distorsioni del mercato del gas e dell’energia elettrica. I segnali di de-globalizzazione, la revisione delle filiere produttive e delle catene del valore camminano insieme all’evidenza di interventi sovranazionali. Il Covid e l’emergenza energetica hanno dimostrato che i singoli paesi europei sono disarmati davanti alle profonde trasformazioni e alle crisi di varia natura. Questo nuovo e mutevole contesto richiede più condivisione e meno egoismi”, evidenzia il presidente della Cna, “ma un’Europa più solidale e flessibile è possibile soltanto se il confronto non resta confinato nel perimetro della politica dei Governi, nei precari equilibri tra Stati nazionali e istituzioni comunitarie”.

Parti sociali, nuova visione

“È necessario”, propone Silvestrini, “che le parti sociali, la rappresentanza delle imprese e del mondo del lavoro, la comunità scientifica escano dai propri confini per favorire la costruzione del basso di strumenti e risposte efficaci e soprattutto condivise, per riaffermare la centralità di un modello economico e sociale che ha fatto del vecchio continente un punto di riferimento”.
“È su tali presupposti che la Cna”, conclude il presidente della Confederazione, “ha assunto l’iniziativa di promuovere l’avvio di un percorso di confronto con le altre organizzazioni di rappresentanza europee individuando alcuni temi e su questi elaborare proposte”.

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