“Abbiamo deciso di denunciare alla stampa nazionale la violazione sistematica delle regole democratiche della rappresentanza sindacale nel pubblico impiego, perché chi nella scuola ha visto perdere consensi non può opporsi alla firma di un accordo che gli riduce il peso e deve prendere atto della scelta dei lavoratori.
L’accordo si deve siglare per attribuire le nuove prerogative sindacali, perché il tavolo è stato convocato per firmare un nuovo accordo e non annullare la volontà dei lavoratori”.
Lo afferma il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, dopo la nuova fumata nera in Aran sull’accordo per il rinnovo della rappresentatività.
Il sindacato diffida tutte le confederazioni presenti al tavolo e chiede un voto sull’ipotesi di accordo sostenuta dal Governo prima del 30 giugno per non violare il voto e il risultato delle ultime elezioni RSU.
“Per questo motivo, dopo aver assistito in silenzio al dibattito e ascoltato tutte le posizioni, abbiamo invitato tutti i convenuti a votare il testo del Governo che non innova niente rispetto agli accordi siglati negli anni passati, se non nel prendere atto dell’ultimo intervento del Parlamento”, aggiunge Pacifico.
“Ogni accordo si può cambiare, ma ad un anno dal risultato elettorale non si può più rimandare l’attribuzione delle nuove prerogative.
Siamo pronti – conclude il leader del sindacato autonomo – a portare tutti in tribunale per rispettare la nostra Costituzione, se ancora una volta la settimana prossima non si voterà il CCNQ.
Abbiamo messo a conoscenza di quanto sta avvenendo anche la Presidenza del Consiglio, della Repubblica, il ministro della Funzione Pubblica e del Lavoro.
Speriamo che il buon senso prevalga sugli interessi di parte, nel rispetto delle regole democratiche e dei diritti dei lavoratori”.