giovedì, 28 Marzo, 2024
Società

Via libera a rinnovo del contratto edilizia, 92 euro di aumento

È stato raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto dell’edilizia, che interessa oltre un milione di addetti. Il contratto, che scadrà il 30 giugno 2024, sottoscritto dai sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil con Ance e Coop, prevede un aumento salariale di 92 euro a parametro 100 (operaio comune) erogato in due tranches: una già dal mese di marzo pari a 52 euro e l’altra di 40 a luglio 2023. Per le altre qualifiche l’aumento è di 107,6 per l’operaio qualificato, 119,6 euro per l’operaio specializzato.

Importanti le misure per contrastare il sotto inquadramento: si prevede un meccanismo di contrasto a questo fenomeno, per consentire all’operaio comune e all’operaio qualificato di ottenere l’inquadramento più alto attraverso la partecipazione a corsi di formazione e con un’anzianità minima aziendale e anche di settore.
Sulla professionalizzazione dei lavoratori sono previsti, poi, investimenti significatici, con la definizione di un catalogo formativo nazionale, offerto dalle scuole edili/enti unificati, con particolare attenzione al green building e alla sostenibilità sostenuto da uno specifico versamento aggiuntivo pari a + 0,20%.

Un rafforzamento significativo della qualificazione professionale che sarà finalmente certificata e riconosciuta al singolo lavoratore attraverso l’introduzione della Carta d’identità professionale edile (CIPE). Viene anche introdotto per la prima volta un “premio d’ingresso nel settore”, per cui ai giovani di età inferiore ai 29 anni, dopo 12 mesi di permanenza nella stessa impresa, sarà riconosciuto un importo aggiuntivo di 100 euro. Con il contratto, inoltre, si porta in tutta Italia all’1% il contributo minimo per gli enti unificati formazione e sicurezza e si istituisce un’anagrafe di tutti gli Rls eletti in ciascuna azienda. Viene prevista la formazione sulla sicurezza cosiddetta di “richiamo”, ogni tre anni per tutti i lavoratori, invece dei 5 anni previsti dalla normativa vigente e una formazione obbligatoria in materia di sicurezza (16 ore) anche per gli impiegati tecnici che entrano per la prima volta in cantiere.

Sempre in tema di rafforzamento della prevenzione delle malattie professionali e degli infortuni vi sarà uno specifico piano nazionale per la sorveglianza sanitaria tramite gli enti bilaterali, a sostegno delle imprese che spesso, piccole o piccolissime, non riescono concretamente a garantirla ai lavoratori.

Viene introdotto il “Patto di cantiere” per cui saranno registrate nelle Casse edili tutte le imprese che entrano in cantiere, con verifica sulla corrispondenza tra le attività effettivamente svolte e il contratto applicato e con la possibilità di offrire una formazione specifica alla sicurezza a prezzi calmierati anche alle imprese che applicano altri Ccnl in cantiere. Viene rafforzato lo strumento della contrattazione di anticipo che sarà estesa a tutte le opere pubbliche superiori a 50 milioni di euro.

Infine in tema di governo degli orari di lavoro si recepiscono le norme contenute nei tre accordi sottoscritti da Governo e sindacati, secondo i quali, sia per le grandi opere pubbliche che per le opere private di particolare significato, si potrà ricorrere a lavorazioni a ciclo continuo, h 24 e 7 giorni su 7, solo mediante l’attività minima di 4 squadre operanti su turni di massimo 8 ore a turno e previa contrattazione collettiva. In questo modo si generalizza un’organizzazione del lavoro e un governo degli orari di fatto che mettono la salute e sicurezza e la creazione di occupazione al primo posto. Soddisfatti i segretari generali di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, Vito Panzarella, Enzo Pelle e Alessandro Genovesi. Nei prossimi giorni i sindacati avvieranno le consultazioni delle lavoratrici e dei lavoratori per la validazione del contratto.

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