venerdì, 26 Aprile, 2024
Attualità

Draghi: “Ingiustificato e ingiustificabile” Nato. Possibile dislocamento truppe italiane

Governo e partiti contro l'intervento russo

“Ingiustificato e ingiustificabile”. Lapidaria la determinazione del presidente del Consiglio Mario Draghi a nome del Governo italiano nel condannare “l’attacco della Russia all’Ucraina”. Il premier nell’ammonire la Russia ribadisce la linea d’azione dell’Esecutivo. “L’Italia è vicina al popolo e alle istituzioni ucraine in questo momento drammatico. Siamo al lavoro con gli alleati europei e della Nato per rispondere immediatamente, con unità e determinazione”. Il Consiglio dei ministri riunito d’urgenza ha dato pieno mandato al premier Mario Draghi per una risposta dura dell’Unione Europa in chiave di sanzioni alla Russia.

Consiglio supremo di Difesa

Nel comunicato del Consiglio supremo di Difesa, convocato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella,si afferma che occorre agire con forza e lungimiranza per il primato del diritto internazionale . “L’Italia ribadisce il pieno sostegno all’indipendenza e all’integrità territoriale dell’Ucraina, Paese europeo amico e democrazia colpita nella sua sovranità”. “La Repubblica Italiana – continua il comunicato – esprime massima vicinanza e solidarietà al popolo ucraino e alle sue legittime Istituzioni, alle vittime e alle tante persone che ne soffriranno le conseguenze”L’Italia sosterrà misure severe in accordo con l’Unione europea

Cdm e Governo uniti

Ieri un interminabile pomeriggio di ansia per il susseguirsi di notizie drammatiche provenienti dall’Ucraina ha dominato le reazioni del mondo politico ed istituzionale italiano. Una nota di condanna è arrivata dalla Farnesina, con la posizione del ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “L’Italia condanna con fermezza. Una violazione del diritto internazionale. L’Italia è al fianco del popolo ucraino, insieme ai partner Ue e atlantici”. Fermezza sottolineata dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, “La comunità internazionale deve rispondere in maniera ferma e coesa. Ci stiamo confrontando coi nostri alleati e forniremo il nostro pieno supporto alle misure che insieme decideremo”. Per il ministro del Lavoro, Andrea Orlando “L’azione della Russia è un attacco alla sicurezza comune e alla convivenza tra i popoli”.

Truppe italiane

Nelle prossime ore tra oggi e sabato, si riunirà di nuovo il Consiglio dei ministri per varare un decreto per un nuovo dislocamento delle truppe italiane, in linea con il dispositivo che sta mettendo in campo la Nato dopo gli attacchi russi in Ucraina.

Senato unanime

Tutti i capigruppo a Palazzo Madama di Pd, M5s FdI, Lega, FI, Iv e LeU chiedono a presidente Draghi di intervenire al più presto in Aula, possibilmente per riferire sulla crisi.
“L’Italia deve condannare senza ambiguità l’attacco all’Ucraina”, scrive il segretario del Pd, Enrico Letta, “e, insieme agli alleati, reagire a questa sfida senza precedenti ai principi di libertà e democrazia in Europa. I comodi terzismi son stati spenti dalle bombe di Putin; ora è o di qua o di là”.
Il coordinatore nazionale di Forza Italia e vicepresidente del partito popolare europeo, Antonio Tajani sottolinea : “Sosteniamo l’unità dell’Occidente dinnanzi a questa ennesima violazione della Carta delle Nazioni Unite”. Il leader del M5S, Giuseppe Conte chiede rivolgendosi a Enrico Letta, Roberto Speranza, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Giorgia Meloni, la massima unità. “Non è il momento delle divisioni interne, una crisi internazionale di questa portata è un banco di prova importante per la politica”.
Il leader di Iv, Matteo Renzi ribadisce “L’Italia sia come sempre al fianco di Europa e Stati Uniti in nome della libertà e dei valori”. Il leader della Lega Matteo Salvini invita a non “usare questa tragedia” per “beghe interne alla maggioranza”. “La Lega”, ribadisce Salvini, “condanna con fermezza ogni aggressione militare, l’auspicio è l’immediato stop alle violenze. Sostegno a Draghi per una risposta comune degli alleati”. A sollecitare una risposta con massima fermezza e durezza della comunità internazionale è la capogruppo di LeU al Senato, Loredana De Petris. “Neppure in un momento così tragico dobbiamo arrenderci alla logica feroce della guerra”.

Botta e risposta Pd-Lega

A innescare la polemica una dichiarazione del Capogruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani chiede dal leader leghista “parole più chiare” sulla crisi ucraina. La risposta non si è fatta attendere. “Chi riesce a fare polemica politica perfino in ore così drammatiche”, replica Salvini, “fra morti e feriti, è davvero uomo da poco”.

Meloni, Calenda, De Luca

Il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni interviene e sollecita un impegno internazionale condiviso per il rispetto del diritto internazionale.
“L’Europa ripiomba in un passato che speravamo di non rivivere più. È il tempo delle scelte di campo. L’Occidente e la comunità internazionale siano uniti nel mettere in campo ogni utile misura a sostegno di Kiev e del rispetto del diritto internazionale”. Il leader di Azione Carlo Calenda, chiede maggiore coesione attorno al Governo Draghi.
“In Italia nessuna manovra parlamentare dei partiti di maggioranza contro il Governo Draghi deve essere più tollerata. E chi gioca a fare il filorusso vada all’opposizione ora”.
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, riporta una analogia con i missili di Cuba nel 1963. “A Putin bisogna chiedere moderazione, ma non comprendo questa insistenza per una estensione della Nato in Ucraina, che è ai confini della Russia”, dice De Luca, “nel 1963, Kennedy quando i russi installarono i missili a Cuba, gli Usa hanno bloccato giustamente l’isola, perché non si possono mettere i missili nucleari alle porte degli Stati Uniti. Dovremmo tenere conto anche di questa esigenza di sicurezza”.

I Vescovi del Mediterraneo

Una delegazione di Vescovi provenienti dai Paesi del Mediterraneo riuniti a Firenze, “esprimono preoccupazione e dolore per lo scenario drammatico in Ucraina, e rinnovano la loro vicinanza alle comunità cristiane del Paese”. Rilanciano l’invito del Papa a vivere il 2 marzo una giornata di digiuno e preghiera per la pace. I Vescovi “fanno appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche perché tacciano le armi. Ogni conflitto porta con sé morte e distruzione, provoca sofferenza alle popolazioni, minaccia la convivenza tra le nazioni. Si fermi la follia della guerra!”. Essi “conoscono bene questo flagello, per questo chiedono a una sola voce la pace”.

L’ambasciata di Mosca a Roma

L’ambasciata russa, dopo la convocazione della Farnesina dell’ambasciatore Sergey Razov, ha espresso l’auspicio che, “rispetto alla situazione ucraina, l’Italia mantenga quella politica ponderata che tradizionalmente caratterizza le relazioni bilaterali tra Russia e Italia”.

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