venerdì, 15 Novembre, 2024
Motori

Boom delle due ruote, cresce a singhiozzo attenzione dei comuni

Sale la disponibilità media di piste ciclabili in città (+65,5 km soltanto a Milano), cala il ricorso degli italiani al bike-sharing (-47% rispetto al 2019), a causa del lockdown e in parte della concorrenza dei nuovi servizi di monopattino-sharing, e cresce l’attenzione dei Comuni al miglioramento della sicurezza in bici, mentre per il 51% di essi quella legata ai motocicli non è ancora una priorità.

È quanto emerge dal sesto rapporto dell’Osservatorio Focus2R, la ricerca promossa da Confindustria Ancma con Legambiente, elaborato dalla società di consulenza Ambiente Italia. L’indagine fornisce la più completa e aggiornata panoramica delle politiche introdotte dai Comuni capoluogo di provincia italiani e dedicate a ciclisti urbani e motociclisti.

Malgrado sia ancora profondo il divario tra Nord e Sud del Paese nelle misure messe in campo, l’ultima rilevazione conferma comunque una positiva e graduale ascesa dell’attenzione alla mobilità su due ruote nell’agenda politica delle città italiane. Un interesse in rialzo, che ha riguardato i principali indicatori del report, ma ancora non allineato al rinnovato protagonismo di biciclette e motocicli e alla loro crescente presenza in ambito urbano.

Il mercato di riferimento descrive infatti un vero e proprio boom delle due ruote, con il settore bici che si avvia molto probabilmente a replicare il successo del 2020 con oltre 2 milioni di pezzi venduti e quello moto che segna un sorprendente + 21,2%, immatricolando quasi 290mila veicoli. Ben 31 Comuni, anche per sopperire ai problemi di circolazione legati al Covid, hanno realizzato complessivamente 224,5 km di nuove piste ciclabili: la maggior parte delle amministrazioni locali intervistate ha introdotto più di 2 km di piste ciclabili, mentre 7 più di 10 km. La disponibilità media di piste ciclabili, ciclopedonali e zone con moderazione di velocità a 20 e 30 km/h sale anche nel 2020 e raggiunge 9,5 metri equivalenti (+25% rispetto al 2015, primo anno di rilevazione del Focus2R).

Cresce anche il numero di Comuni in cui è consentito il trasporto di biciclette sui mezzi pubblici (52%), in lieve aumento rispetto al 2019 e in netta crescita rispetto al 31% del 2015. Stabile invece il dato delle amministrazioni che hanno allestito postazioni di interscambio bici in tutte o almeno una stazione ferroviaria (74%), oppure presso scuole e università (80%), mentre cala la percentuale delle città dove sono disponibili punti di ricarica elettrici delle biciclette a pedalata assistita, che passa dal 38% del 2015 al 33% del 2020 (era il 35% nel 2019). Come nel 2019, la maggior parte dei punti di ricarica si concentra in poche citta`, in particolare Trento e Padova che, insieme, contano quasi l’80% del totale, rispettivamente 320 e 312. In ogni caso, 13 comuni su 23 non superano i 5 punti di ricarica e soltanto 6 comuni ne hanno più di 10. Per quanto riguarda infine il bike-sharing, il 54% dei comuni ha introdotto servizi di condivisione delle biciclette con una flotta complessiva di circa 35 mila mezzi.

Tra le città con il maggior numero di prelievi troviamo Milano, Brescia, Firenze, Torino e Bologna, tutte sotto il milione di prelievi annui, tranne Milano che registra 4.3 milioni di prelievi nel 2020. In aumento anche il numero di città in cui è consentito l’accesso alle corsie riservate ai mezzi pubblici, ma rimane una possibilità limitata: nell’84% delle Comuni intervistati non è infatti ancora permesso. Preponderante invece il numero di città che consentono il libero accesso alle ZTL (56%), mentre resta critica la situazione dei parcheggi: un Comune su tre dedica alle due ruote una percentuale di stalli non superiore al 5%. Anche a seguito dell’andamento positivo del mercato, migliora la percentuale di citta` dove sono disponibili punti di ricarica dei veicoli elettrici, passando dal 42% del 2015 al 56% del 2019 e al 62% nel 2020, mentre il numero dei punti di ricarica è più che raddoppiato andando da 801 nel 2019 a 2.602 punti di ricarica nel 2020. Luci e ombre sulla sicurezza: a fronte di una diminuzione del numero di incidenti e dei decessi sulle strade italiane, preoccupa ancora la percezione dei Comuni sul tema.

Nei due principali strumenti di pianificazione della mobilità urbana (PUM e PGTU) la sicurezza non è infatti considerata una priorità dal 51%. Fanno sperare invece i municipi che dichiarano di avere installato i guard-rail dotati di protezioni a tutela dell’incolumità dei motociclisti, che passano dal 17% del 2015 al 28% nel 2020, mentre un altro 25% dichiara di volerli ampliare o utilizzare in futuro. Nel 2020 lo sharing di moto/scooter elettrici, è disponibile in 9 Comuni (Brescia, Genova, Grosseto, Firenze, Milano, Lecce, Rimini, Roma e Torino): due in più rispetto al 2019 e 5 in più rispetto al 2015. “Il lavoro del Focus2R – ha commentato il presidente di Ancma Paolo Magri – ci consente ancora di accendere un riflettore sulle buone pratiche e soprattutto sulle zone d’ombra che interessano la pianificazione della mobilità urbana, nella speranza di innescare contaminazioni e condivisioni tra i Comuni. Le due ruote sono oggi una soluzione: tutti gli indicatori del report rendono urgente e necessaria da parte del legislatore e dei governi locali una maggiore attenzione in favore di questa mobilità e della sua integrazione con le altre soluzioni di trasporto”.

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