Valutazioni errate sulla salubrità. Una osservazione lapidaria che piace alla Coldiretti perché è il senso della istruttoria avviata dall’Antitrust sul NutriScore. Il sistema di etichettatura che boccia ingiustamente l’85% del Made in Italy a tavola. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’intervento dell’Autorità Garante della concorrenza che ha promosso 5 istruttorie sull’uso del sistema di bolllinatura fronte pacco denominato NutriScore da parte delle società italiane GS, Carrefour Italia, Pescanova Italia e Valsoia, delle societa’ francesi Regime Dukan e Diet Lab, della societa’ inglese Weetabix e di una società tedesca attiva
nella produzione di caramelle.
Valutazioni errate
“Secondo l’Antitrust il sistema a colori dell’etichetta NutriScore”, osserva Coldiretti, “potrebbe indurre in valutazioni errate sulla salubrità di un determinato prodotto, prescindendo dalle esigenze complessive di un individuo, dieta e stile di vita, dalla quantità e dalla frequenza di assunzione all’interno di un regime alimentare variegato ed equilibrato”.
Le etichette a colori, infatti, ricorda la Coldiretti, “si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive, ad esempio zucchero, grassi e sale, e sull’assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni escludendo paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche
la ricetta”.
Etichette semplicistiche
L’equilibrio nutrizionale, precisa la Coldiretti, non ricercato nel singolo prodotto ma nell’equilibrio tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera. “Per questo non sono accettabili etichette
semplicistiche che allarmano o scoraggiano il consumo di uno specifico prodotto”, prosegue la Confederazione, “In questo modo si finisce paradossalmente per escludere eccellenze della Dieta mediterranea, dall’olio extravergine d’oliva al Parmigiano Reggiano, a vantaggio di prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta”.
Intervenga l’Europa
L’Italia si sta muovendo per rafforzare ulteriormente una coalizione a supporto di un sistema armonizzato, che sia diverso dal Nutriscore.
“Ora la battaglia si sposta in Europa”, sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, “per evitare un grave danno per il sistema agroalimentare italiano proprio in un momento in cui potrebbe essere
l’elemento di traino di un piano strategico di internazionalizzazione per far crescere la presenza del Made in Italy sui mercati stranieri”.